La Squadra Rialzo della stazione di Milano Centrale era uno dei luoghi scelti dal FAI per l'edizione 2014 delle "Giornate di Primavera". La manifestazione venne organizzata in collaborazione con la Fondazione FS Italiane, allora appena costituita, e diverse associazioni di volontari, tra cui l'ARSMS (Associazione Rotabili Storici Milano Smistamento) e il Gruppo Ale.883 di Tirano. La visitai nel tardo pomeriggio di domenica 23 marzo, sotto un cielo plumbeo e con una luce purtroppo già piuttosto fioca; le foto che scattai sono rimaste per vari anni in sul mio computer; ho deciso di pubblicarle ora, dopo l'articolo sul porte aperte del 2019.
Il pezzo forte della manifestazione fu senz'altro il primo pendolino entrato in servizio commerciale, il prototipo ETR.401. Questo stupendo treno era rimasto accantonato per anni ad Ancona, subendo pesanti danni. Il 3 ottobre 2013 le FS decisero di organizzare un evento a Milano Centrale per i 25 anni del Pendolino e per l'occasione esibirono due dei quattro elementi del convoglio, restaurati esteticamente. Gli stessi vennero poi esposti al porte aperte, lasciando anche la possibilità al pubblico di salire a bordo e, addirittura, di provare l'ebrezza di una "prova di pendolamento".
Il profilo inconfondibile del primo "Pendolino", il prototipo di elettrotreno ad assetto variabile ETR.401, emerge dal capannone della Squadra Rialzo di Milano Centrale. Come si nota è stata ripristinata l'elegante livrea originale che negli ultimi anni era stata sostituita con quella XMPR.
Inquadratura frontale per il muso del Pendolino ETR.401. All'interno dell'officina erano ricoverati solo due dei quattro elementi del treno, quelli già restaurati. La seconda metà del treno attende ancora di essere riparata dai danni accumulatisi nel lungo periodo di accantonamento.
Purtroppo da allora poco si è mosso: la Fondazione FS ha dato la precedenza al restauro di un altro storico elettrotreno, il famoso ETR.252 "Arlecchino", mentre due elementi dell'ETR.401 giacciono ancora abbandonati ad Ancona.
Molto abbondante e vario il parco locomotive. Sebbene la Squadra Rialzo non avesse un fascino paragonabile alla rotonda di Milano Smistamento, i rotabili erano collocati con grande attenzione, in modo da offrire interessanti spunti fotografici. Le locomotive, poi, erano posizionate in testa a brevi convogli con carrozze d'epoca.
Per quanto riguarda i mezzi a vapore, era presente solo la 625.100 di Tirano, utilizzata per corsette tra la stazione e la Squadra Rialzo. Al gancio della vaporiera la carrozza Corbellini di seconda classe Bz 38040 e la Tipo 1921 di prima classe Az 10062.
Sotto un cielo temporalesco locomotiva a vapore 625.100 fa il suo ingresso sul piazzale della Squadra Rialzo di Milano Centrale trainando le carrozze Bz 38040 e Az 10062. Si nota sulla destra una E402B in livrea Frecciabianca e, più lontano, un Intercity in livrea XMPR affidato ad una E444R.
Decisamente più numerose le locomotive elettriche, con esemplari rappresentativi di tutta la storia della trazione in corrente continua a 3000V: dalle E626 ed E428 dell'anteguerra fino alle moderne E402, passando per le E636, E646 ed E645 degli anni Cinquanta, per le E444 degli anni Sessanta e per le E656 degli anni Settanta.
Un terzetto di locomotive storiche sul piazzale della Squadra Rialzo di Milano Centrale: da sinistra a destra vediamo il "Caimano" E656.001 riportato in livrea originale, la "Camilla" E636.284, esemplare unico di E636 con cabine rimodernate, e la E636.164.
Nel dettaglio, era possibile ammirare la E626.294 e la E626.443, entrambe del deposito di Tirano. La prima era ricoverata all'interno dell'officina, con cabina visitabile; la seconda era invece sul piazzale, in testa a due carrozze tipo 1928R "Centoporte" in livrea castano e isabella: Bz 39089 e Bz 37093. Le E626, progettate negli anni Venti, furono le prime locomotive a corrente continua a 3000 Volt; anche le Centoporte risalgono a quell'epoca, sebbene si trattasse di mezzi ricostruiti sul telaio di carrozze tipo 1906 o 1910. Originariamente di terza classe, quando questa venne abolita vennero promosse alla seconda.
Il caratteristico muso con avancorpi della E626.443, unità appartenente alla quarta ed ultima serie di questo gruppo e costruita nel 1939. Sulla destra la E645.023, entrata in servizio vent'anni più tardi.
Due le unità di E428, rappresentative di due serie differenti: in officina la E428.014, con al gancio le carrozze Tipo 1931 Cz 31096 e Az 21106 (ex Bz 21106); sul piazzale la semi-aerodinamica E428.202, revisionata nel 2011 dopo un lunghissimo periodo di accantonamento. Al suo seguito la coeva carrozza Tipo 1937 Bz 32153, originariamente di terza classe.
In primo piano la locomotiva elettrica E428.202, appartenente alla serie con muso semi-aerodinamico. Dietro di essa la carrozza Tipo 1937 Bz 32153. Infine a sinistra la E645.090, una unità di seconda serie.
Due anche le E636, locomotive elettriche di seconda generazione progettate negli anni Trenta ma rimaste in produzione fino agli anni Sessanta. La E636.164 si presentava in livrea castano-isabella un po' sbiadita dalle intemperie, con al seguito tre carrozze in colorazione grigio ardesia, tipica del secondo dopoguerra: la UIC-X Tipo 1954 ABz 55000 e le due Centoporte Bz 39134 e Bz 37353.
In primo piano la locomotiva elettrica E636.164, in livrea castano e isabella e con la tipica cabina poliedrica. A sinistra il muso della E636.284, totalmente differente a seguito della ricostruzione avvenuta nel 1990. Sulla destra altre due locomotive derivate dalle E636: la E645.104 (ex E646.004) e la E645.023.
Sul binario di fianco si trovava la famosa E636.284 "Camilla", devastata da un incidente negli anni Ottanta e ricostruita con le cabine delle E656 allora in produzione. Unica anche la sua bellissima livrea, con frontali rosso segnale, fiancate grigio cenere e fascia bassa del telaio grigio ardesia. Dietro di lei un altro pezzo unico: la carrozza "Pizza Express" 61 83 88-90 999-5 WR, costruita negli anni Novanta sul telaio di un vecchio furgone generatore del Tipo TEE 1969. Sfoggiava una livrea TEE Bandiera in realtà mai portata prima di entrare nel parco storico. A seguire un'altra carrozza speciale: il vagone conferenze stampa 61 83 89-90 000-1 VCS, costruito a fine anni Ottanta modificando in corso d'opera l'ultima carrozza Tipo Gran Confort 1985.
Sulla destra la E636.284 "Camilla" con il caratteristico frontale rosso segnale. A sinistra E428.202 ed E645.090.
La palma del gruppo più numeroso spetta però alle E646 ed E645, presenti in ben sei unità. Com'è noto queste locomotive, progettate negli anni Cinquanta, derivano dalle E636, di cui mantengono la cassa articolata e, nel caso dei prototipi e degli esemplari di prima serie, anche le cabine di tipo poliedrico. Grazie alla presenza di 12 motori, due per asse, hanno però una potenza quasi doppia rispetto alle E636 e superiore anche alle E428. La numerazione di queste locomotive ha subito variazioni nel corso del tempo, soprattutto quando si decise di riclassificare le E646 con rapporto di trasmissione corto introducendo il gruppo E645.
La E645.104, ex E646.004, è rappresentativa dei prototipi di questo fortunato gruppo. Era in mostra nella livrea originale verde magnolia e grigio nebbia, con stemma frontale e baffi in alluminio; sul pancone è stata ripristinata la numerazione d'origine. Al suo seguito una composizione da treno notte: vagone letti tipo MU serie 1981 61 83 72-71 767-7 WLABm e carrozza cuccette Tipo 1959 51 83 59-70 111-8 Bc.
La E645.023, ex E646.020 è un esemplare di prima serie. Su questa macchina è stata ripristinata la livrea castano e isabella con stemma frontale. Dietro la locomotiva un piccolo merci composto da un carro a sponde e due carri chiusi tipo Va.
Locomotive E645.104 in e E645.023 a confronto. La prima porta la livrea grigio nebbia e verde magnolia dei servizi viaggiatori, mentre la seconda, destinata prevalentemente ai merci, quella tradizionale in due toni di marrone (castano e isabella). Notare che sul pancone della E645.104 è stata ripristinata la numerazione E646.004 che questa macchina portava all'entrata in servizio.
Ben tre le E646 di seconda serie, e tra queste va segnalata la E646.028 di Taranto, presenza inedita alle manifestazioni milanesi. La locomotiva è stata salvata dalla demolizione e riportata allo stato originale grazie al lavoro dell'Associazione Treni Storici Puglia (ATSP). Le modifiche effettuate alla cassa durante la trasformazione in E646 navetta sono state eliminate, recuperando componenti originali dalla E645.001 e da altre locomotive demolende. Su questa locomotiva rivive quindi la livrea originale verde magnolia e grigio nebbia, con modanature, numero in alluminio, logo FS ovale e sabbiere; le griglie di areazione sono state rimpiazzate con i finestrini laterali.
Le altre due macchine di seconda serie sono le E646.158 e E646.196, entrambe con livrea semplificata verde magnolia e grigio nebbia senza modanature. La E646.158 presenta una variante sperimentale di questa livrea, con baffo frontale in verde magnolia. Le officine di Milano Greco stanno provvedendo in questi mesi all'installazione del sistema di sicurezza SCMT sulle unità E646.028, 158 e 196, in maniera tale che possano circolare senza limitazioni.
Presente sul piazzale anche la E645.090, macchina di seconda serie restaurata esteticamente dall'Associazione Rotabili Storici di Milano Smistamento. L'unità, fino a qualche tempo fa ancora atta, sarà probabilmente destinata alla preservazione statica. Si presenta in livrea castano isabella senza modanature. Le finte modanature applicate in precedenza sono state rimosse. Dietro alla locomotiva il carro cisterna 40 83 724 0 004-9 Vzekk.
Passiamo al gruppo E656, qui rappresentato dalle due unità E656.001 ed E656.590, quest'ultima appena entrata nel parco storico e alla sua prima manifestazione importante. La 590 era collocata un po' in sordina in fondo all'officina, mentre la 001 si era presa la piazza d'onore sul piazzale della squadra rialzo; al suo seguito, nella bellissima livrea TEE, la carrozza ristorante Tipo TEE 1969 61 83 88-90 902-9 WRz. In coda all'eterogeneo convoglio la centoporte Bz 37038 e il postale DUz 95012, entrambi in livrea castano e isabella.
Il Caimano E656.001 in livrea originale blu orientale e grigio perla in testa alla carrozza ristorante TEE 61 83 88-90 902-9 WRz.
Scorcio dell'officina con la E656.590 a sinistra e la rimorchiata Le 883.001 a destra. Sullo sfondo fa capolino la E444.038, ancora in servizio regolare ed il livrea XMPR.
Per completare la carrellata sulla trazione elettrica, da segnalare la presenza in officina di tre locomotive ancora in servizio attivo, con cabina visitabile: la tartaruga E444.038, la tigre E632.030 e la E402.104. Le prime due si presentavano in livrea XMPR, la terza in livrea Frecciabianca.
Molto meno nutrito il parco diesel: unica locomotiva da treno era la D343.1030 del 1969 in livrea originale castano e verde, con modanature e vetri curvi. Dietro di lei era allineato il furgone generatore 60 83 99-39 811-4 Vrec del tipo 1980R, derivato dalla trasformazione di un carro riscaldo Vrz Tipo 1933. L'altra locomotiva Diesel storica era la D141.1011 del 1962, in posizione un po' defilata.
Muso delle locomotiva diesel elettrica D434.1030. Si notino le modanature ed gli originali vetri curvi.
Spinta da un 214, la locomotiva diesel D141.1011 fa il suo ingresso sul piazzale della Squadra Rialzo. Sulla sinistra la E646.158.
Tra il materiale leggero era senz'altro da segnalare la presenza dell'automotrice elettrica ALe 883.007 e della rimorchiata Le 883.001, un classico degli anni Trenta ora preservato a Tirano. Il muso aerodinamico a "testa di vipera" è derivato da quello del famoso ETR 200, capostipite degli elettrotreni rapidi italiani.
Il muso affusolato dell'elettromotrice ALe 883.007, caratteristico degli elettrotreni e delle automotrici leggere degli anni Trenta.
Al momento della manifestazione, l'elettromotrice ALe 840.012 e la rimorchiata Le 640.032 erano entrate da poco nel parco storico, dopo anni di accantonamento a Bolzano. Derivate dalle ALe 883, le ALe 840 ne differiscono sopratutto per la presenza di musi aerodinamici ad entrambe le estremità; musi che celano al loro interno intercomunicanti con lunghi mantici per permettere l'accoppiamento con altre elettromotrici o con i rimorchi.
I profili dell'elettromotrice ALe 840.032 e dell'ETR.401. I finestrini della ALe 840 sono di tipo Klein e vennero installati negli anni Ottanta andando a rimpiazzare gli originali.
Realizzati negli anni Sessanta, i rimorchi Le 640 vennero usati per incrementare i posti disponibili sulle composizioni di elettromotrici. Derivano dai rimorchi Ln 664 per automotrici diesel.
Interessante infine l'automotrice delle Varesine E623.629, ottenuta negli anni Cinquanta dalla trasformazione di unità con alimentazione da terza rotaia.
In primo piano l'elettromotrice pesante E623.629, soprannominata "Varesina" per via del suo impiego originario sulla linea Varese-Porto Ceresio. Sullo sfondo a sinistra il muso dell'elettrotreno ETR.401.
Pressoché assente il materiale leggero Diesel, rappresentato unicamente dal piccolo bagagliaio LDn 24.333.
Davvero notevole il numero e la varietà di carrozze esposte. Oltre a quelle fin qui citate, segnaliamo quattro vetture del treno presidenziale (ex treno reale). Si tratta delle vetture a salone S25, S36 (all'aperto), S40 ed S92 (in officina).
In officina erano esposte anche le due assai più popolari carrozze Tipo 1951R "Corbellini": Bz 38484 e Bz 38516 in castano e isabella.
Da segnalare il curioso carro prova REC 30 83 951 3 100-3 Vre, dotato di pantografo per l'alimentazione della condotta REC. Altro mezzo singolare presente alla manifestazione era la carrozza frenografica 60 83 99-89 010-2 Vfrz.
Vicino alla Squadra Rialzo si trova uno dei luoghi più misteriosi e lugubri della Stazione Centrale di Milano: i Magazzini Raccordati. Quasi tutti i binari della stazione si trovano in cima ad un enorme terrapieno compreso tra Via Giovanni Battista Sammartini e Via Ferrante Aporti, in modo tale da non interferire con il traffico stradale. Tuttavia, per facilitare il carico e lo scarico delle merci, vennero costruiti anche quattro binari a livello stradale, alloggiati in tue gallerie all'interno del terrapieno. Nello spazio tra i tunnel e i muri del terrapieno vennero realizzate due file di magazzini. I treni merci potevano quindi scendere nei binari sotterranei e scaricare o caricare nei magazzini.
Questo efficiente sistema di interscambio treno-gomma venne disgraziatamente utilizzato durante l'occupazione nazista del Nord Italia per deportare migliaia di Ebrei verso i campi di concentramento del Nord Europa, da cui ben pochi avrebbero fatto ritorno. Fa una profonda impressione vedere l'imbocco della galleria di Via Ferrante Aporti e quei binari arrugginiti e squallidi che si portarono via le vite di tanti innocenti.
Sbocco dei binari sotterranei dei Magazzini Raccordati Est (lungo Via Ferrante Aporti) della Stazione Centrale di Milano.
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