Il nostro viaggio sul Gottardo comincia a Biasca, una cittadina dall'importante passato. Trovandosi alla confluenza della Valle Leventina con la Valle di Blenio, Biasca controllava due importantissimi passi tra il canton Ticino e la Svizzera settentrionale: il San Gottardo e il Lucomagno.
In virtù dello disponibile nel fondovalle, Biasca fu scelta per ospitare un importante deposito locomotive. La stazione ed il deposito si trovano sul versante sinistro della vallata, sotto l'imponente e ripidissimo costone di roccia granitica che incombe sul paese. La più bassa delle tre cascate di Santa Petronilla scorre a pochi metri dal piazzale.
Il "treno dei treni", il Venice Simplon Orient Express, sta per entrare in stazione di Biasca proveniente da Venezia. Le carrozze storiche sono trainate da due Re 4/4 delle FFS. Normalmente questo treno viene instradato verso Parigi via Brennero, ma in alcuni periodi dell'anno transita sul Gottardo.
Un lungo merci intermodale diretto a Nord transita sul terrapieno che precede la stazione di Biasca; la trazione è affidata alle moderne locomotive 185.015 e 185.001 di BLS Cargo. Notare sullo sfondo la scoscesa parete di granito che domina la linea ferroviaria e tutto l'abitato. I picchi sopra Biasca raggiungono i 3000 metri ma distano appena otto chilometri in linea d'aria dal fondovalle.
Un treno merci discendente affronta il curvone che immette nella stazione di Biasca; in testa la convoglio la Re 620.087 (già Re 6/6 11687).
Un pezzo di ferrovia che scompare. La vecchia locomotiva Ae 6/6 11503 "Payerne" attende la demolizione su un tronchino della stazione di Biasca. Le Ae 6/6 erano tra le classiche "Gotthardlokomotive", ma il loro utilizzo su questa impegnativa ferrovia è andato scemando a partire dagli anni Settanta, con l'introduzione delle Re 6/6. Ora l'intero gruppo è in fase di dismissione.
Da Biasca la ferrovia del Gottardo prosegue verso Nord-Ovest, superando il fiume Brenno e immettendosi in Leventina, la valle scavata dall'alto corso del Ticino. Il primo centro attraversato è Pollegio; il vecchio tracciato è stato sostituito dal 2013 con una variante che passa fuori dal centro abitato; qui si trova il portale Sud del tunnel di base del Gottardo. Si prosegue poi per Bodio, la cui stazione è raccordata con l'area della ex Monteforno, industria siderurgica che produceva acciai speciali. Arrivati nella piccola ma suggestiva Giornico, la linea scavalca il Ticino, portandosi sul versante destro della vallata.
Giornico è sicuramente una delle mete preferite dei fotografi ferroviari. Un castello diroccato domina la stretta valle, fornendo un'ottima visuale sul paese e sulla ferrovia. Da qui ci si può cimentare nella classica foto del treno che passa davanti alle chiese di San Nicolao e San Michele; notevole anche la sottostazione elettrica, alimentata dalla centrale idroelettrica del Ritom. Altro buon punto fotografico è a Sud del paese, vicino al ponte sul Ticino.
Una composizione di due elettrotreni RABDe 500 ICN sfila davanti alle chiese di San Nicolao e San Michele a Giornico.
La sottostazione elettrica di Giornico. Qui la corrente ad alta tensione proveniente dalla centrale idroelettrica del Ritom viene abbassata a 15000 Volt ed immessa sulla linea aerea. L'elettrificazione della ferrovia del Gottardo risale al 1922.
Una elettrotreno pendolante RABDe 500 ICN ha appena superato il ponte sul Ticino a Sud di Giornico e prosegue in direzione di Bodio.
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