La via verde Huesca‑Alerre

[La via verde  proveniente da Huesca attraversa i  resti della piccola
stazione di Alerre.]

La via verde proveniente da Huesca attraversa i resti della piccola stazione di Alerre.

Tra la città di Huesca ed il paesino di Alerre esiste una breve via verde ricavata dal vecchio sedime della ferrovia Huesca‑Canfranc. Il percorso si svolge in gran parte in aperta campagna, con una bella vista sulla catena dei Pirenei. In questa zona si trova anche il santuario della Vergine di Loreto.

Questo tratto di via ferrata risale al 1893 ed ha una storia piuttosto interessante. La ferrovia arrivò a Huesca nel 1864, grazie ad una diramazione che si staccava dalla Saragozza‑Barcellona all'altezza di Tardienta: la stazione del capoluogo era di tipo terminale e venne costruita nella periferia a Sud della città.

Nel 1893 venne aperta la Huesca‑Jaca, primo tratto di quello che sarebbe poi diventato il collegamento transpirenaico con la Francia via Canfranc. La stazione di Huesca rimase terminale, con il bivio per Jaca situato all'estremità meridionale del piazzale, punta degli scambi in direzione Tardienta. Ne consegue che i treni a vapore dovevano effettuare un regresso di mezzo chilometro.

La linea internazionale venne aperta nel 1928: solo a quel punto Huesca venne a trovarsi su una direttrice ferroviaria importante, anche se non tutti i treni tra Saragozza e Canfranc vi transitavano: esisteva infatti anche una "scorciatoia" Zuera‑Turuñana, che consentiva un risparmio di quaranta chilometri.

Se si eccettuano gli anni della Seconda guerra mondiale, il "Canfranero" fu sempre sottoutilizzato; il colpo di grazia arrivò nel 1970 con la chiusura del tratto francese. Da allora la Huesca‑Canfranc sopravvive con un traffico ridotto al minimo e scarsi investimenti in manutenzione. Gli unici miglioramenti significativi vennero inaugurati negli anni duemila. Nel 2001 la stazione ottocentesca di Huesca venne abbattuta e rimpiazzata con un edificio moderno e più funzionale; nel 2003 venne aperta la linea Saragozza‑Huesca con scartamento UIC ed elettrificazione a 25 kV: corre affiancata alla linea storica tra Saragozza e Tardienta, mentre tra Tardienta e Huesca si viaggia su binario a doppio scartamento.

Infine, nel 2007 entrò in servizio la variante Huesca‑Alerre. Il nuovo tracciato presenta diversi vantaggi rispetto al precedente: innanzitutto passa fuori dal centro urbano della città, cosa che ha permesso di eliminare tutti i passaggi a livello. In secondo luogo, il bivio per Canfranc è diventato un triangolo, quindi i treni che fermano a Huesca possono effettuare un giro di banco anziché un regresso. Lungo la variante è stato costruito un posto per incroci e precedenze.

[Schema delle linee ferroviarie nella zona di Huesca.]

Schema delle linee ferroviarie nella zona di Huesca.

Nell'estate del 2019 ho percorso a piedi l'intero tracciato della via verde. I resti del vecchio bivio per Canfranc sono ancora ben visibili nella zona industriale di Huesca: si nota immediatamente l'orientazione anomala di un grande magazzino merci che fiancheggiava la vecchia linea. È facile intuire che i binari correvano paralleli alla Calle Almudévar: sono visibili un vecchio paraurti nonché qualche traccia di tre binari annegati nella vegetazione.

[Magazzino della stazione di Huesca, situato in prossimità del vecchio
bivio per Canfranc.  I binari correvano paralleli alla strada.]

Magazzino della stazione di Huesca, situato in prossimità del vecchio bivio per Canfranc. I binari correvano paralleli alla strada.

[Nel piazzale di  questa officina nei pressi della  stazione di Huesca
emergono dall'asfalto le tracce di un binario di raccordo.]

Nel piazzale di questa officina nei pressi della stazione di Huesca emergono dall'asfalto le tracce di un binario di raccordo.

La via verde inizia all'altezza del vecchio passaggio a livello sulla la Carretera Nacional 330; poco dopo troviamo un piccolo casello, l'unico che sia rimasto in piedi. Alla progressiva 1.2 si esce dal centro urbano. A Huesca la transizione tra città e campagna è molto brusca, cosa a cui non siamo abituati in Italia: superata l'ultima fila di caseggiati ci si ritrova fra i campi, con la visuale che spazia fino alla catena dei Pirenei.

[La città di Huesca vista dal vecchio tracciato del Canfranero.  Sulla
sinistra si vede il profilo della cattedrale.]

La città di Huesca vista dal vecchio tracciato del Canfranero. Sulla sinistra si vede il profilo della cattedrale.

Da qui si vede molto bene il "Salto de Roldán" ossia un enorme canyon con pareti a strapiombo scavato tra due picchi, la Peña de San Miguel e la Peña de Amán. Il nome, che in spagnolo significa "Salto di Orlando" si riferisce ad una antica leggenda del ciclo carolingio. Durante la ritirata da Saragozza, poco prima della battaglia di Roncisvalle che gli sarebbe stata fatale, Orlando si ritrovò accerchiato dai nemici sulla cima della Peña de Amán. Quando tutto sembrava perduto, il cavaliere spronò il suo cavallo, che spiccò un salto di centinaia di metri fino ad atterrare sulla Peña de San Miguel.

[I due speroni rocciosi del Salto de Roldán visti dalla via verde.]

I due speroni rocciosi del Salto de Roldán visti dalla via verde.

Questa parte del tracciato è perfettamente rettilinea. Dopo aver superato il sottopasso dell'autostrada A‑23, guardando vero Meridione, si vede in lontananza il santuario della Vergine del Loreto, costruito nel luogo dove, secondo la tradizione, sorgeva la casa natale di San Lorenzo. Tra l'altro la strada che porta alla chiesa è un luogo ricco di suggestione: si dice che il piccolo Lorenzo la percorresse tutti i giorni per andare a scuola e che alcuni graffiti su un masso siano opera sua.

Un po' più avanti troviamo passiamo sotto il vecchio cavalcavia di una strada di campagna ed affrontiamo l'unica curva di tutto il tracciato. Si attraversa un boschetto, l'unica zona ombreggiata di tutto il percorso. Il successivo rettilineo, molto lungo, conduce alla vecchia fermata di Alerre, che si trova a qualche minuto a piedi dal paesino. Della piccola stazione non è rimasto in realtà quasi nulla: non so bene quando, ma sia il fabbricato viaggatori, sia il magazzino merci sono stati rasi al suolo. Ne potete vedere un paio di foto su un pannello informativo. Si indovinano ancora i resti dei muri perimetrali dei due edifici, il marciapiede del primo binario e quello del binario d'incrocio. Se cercate un'atmosfera da stazione abbandonata questo non è il posto giusto, meglio puntare sulla vicina Turuñana o sulle altre stazioni della bretella Turuñana‑Zuera.

Dove sorgeva il fabbricato viaggiatori troviamo ora un'area pic‑nic con un pannello che riporta i nomi delle cime dei Pirenei visibili da lì. La visuale spazia dalla valle del Gállego fino alla Sierra de Guara. Alerre è un paesino minuscolo, ma già che si è arrivati fin lì, può valere la pena di visitarlo, non foss'altro per l'antica chiesa.

[Il paesino  di Alerre  visto dalla sua  ex stazione  ferroviaria.  Si
nota l'antica torre della chiesa di Santiago, di epoca medievale.]

Il paesino di Alerre visto dalla sua ex stazione ferroviaria. Si nota l'antica torre della chiesa di Santiago, di epoca medievale.

La pista ciclabile si interrompe un centinaio di metri dopo la fermata di Alerre, ma volendo si può proseguire fino al punto dove la variante si ricongiunge al vecchio tracciato. Per gli appassionati di treni segnalo proprio in questo punto la presenza di due cavalcavia da cui si possono fare delle foto interessanti. Ovviamente, trattandosi di una linea con tre coppie di treni al giorno, bisogna fare in modo di arrivare all'orario giusto.

[Il  punto  in cui  la  variante  di  Huesca  si biforca  dal  vecchio
tracciato,  nei pressi  di  Alerre.   Sulla destra  l'automotrice
596.013 di Renfe disimpegna un servizio Canfranc‑Saragozza.]

Il punto in cui la variante di Huesca si biforca dal vecchio tracciato, nei pressi di Alerre. Sulla destra l'automotrice 596.013 di Renfe disimpegna un servizio Canfranc‑Saragozza.

Io ho avuto il colpo di fortuna di veder passare un treno di cereali diretto a Canfranc: questo servizio viene effettuato dall'impresa Ferrovial tre volte alla settimana. Il treno era trainato da una locomotiva a sei assi Vossloh EuroRunner. Nel tratto in variante il limite di velocità è abbastanza alto, ma scende bruscamente nel punto in cui si ritorna sul vecchio tracciato, caratterizzato da un armamento in condizioni a dir poco precarie.

[La locomotiva diesel-elettrica 335.032 di  Ferrovial alla testa di un
merci di carri tramoggia diretto a Canfranc.]

La locomotiva diesel-elettrica 335.032 di Ferrovial alla testa di un merci di carri tramoggia diretto a Canfranc.

[L'automotrice 596.013 di  Renfe, proveniente da Canfranc  e diretta a
Saragozza  è in  procinto di  imboccare la  variante di  Huesca presso
Alerre.]

L'automotrice 596.013 di Renfe, proveniente da Canfranc e diretta a Saragozza è in procinto di imboccare la variante di Huesca presso Alerre.

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