L'ultima festa del vapore sul Gottardo

Il 29 Giugno 2015 i lunghi fischi delle locomotive a vapore potrebbero aver risuonato per l'ultima volta nelle valli alpine, sulla vecchia ferrovia del San Gottardo. Dal 2 luglio l'accesso Nord alla linea sarà riservato ai mezzi dotati del nuovo sistema di sicurezza ETCS L2, la cui installazione sui rotabili storici sarebbe molto costosa e forse nemmeno fattibile.

Viste le incertezze sul futuro, numerose associazioni hanno unito le forze per organizzare un ultimo spettacolare evento il 27, 28 e 29 Giugno 2015. Tre locomotive a vapore, tra le più potenti ancora in circolazione, hanno attraversato le Alpi in un grande viaggio sulla linea di valico del Gottardo: sono la francese 141R.1244 e le tedesche Br. 01 150 e Br. 01 202.

[Locomotive a vapore Br. 01 202 e Br. 01 150 in transito
a Wassen lungo la ferrovia del San Gottardo (27 giugno 2015)]

Il treno storico trainato dalle locomotive Br. 01 202 e Br. 01 150 in transito a Wassen, sul livello intermedio della ferrovia.

La mia fidanzata ed io pianifichiamo la nostra caccia fotografica per il giorno 27, quando sono in programma tre treni storici: quello dell'Associazione Verbano Express parte da Luino per giungere a Fluelen. Qui attenderà il transito di altri due treni a vapore provenienti da Nord: una dell'agenzia ZRT e l'altro della IGE. I tre convogli partiranno da Erstfeld all'una e mezzo alla volta di Bellinzona.

L'ultima volta che ero stato sul Gottardo, in marzo, la neve copriva ancora il fondovalle della Leventina e il sole invernale, basso sull'orizzonte, faceva scintillare le scie di fumo delle locomotive. Adesso che siamo in estate, il paesaggio e l'illuminazione sono completamente diversi: nelle valli predomina il verde scuro dei pini e quello più chiaro dei prati; il sole, altissimo in cielo, proietta una luce più uniforme e dolce.

Wassen, dove arriviamo verso l'una, è invasa da una folla di appassionati. Qui tra poco andrà in scena il grande spettacolo del vapore, ed i pendii intorno alla cittadina ne sono gli immensi spalti. C'è chi si apposta sul curvone nel fondovalle e chi preferisce il sagrato della chiesa, da cui si domina tutta la zona. Qualcuno sale in alto sulla strada del Susten, mentre un nutrito gruppo affolla la cima di una collinetta. Ci piazziamo in località Hirmi, tra il secondo ed il terzo livello della ferrovia.

[Locomotive a vapore Br. 01 202 e Br. 01 150 in transito
a Wassen presso il Mittlere Meienreussbrücke (27 giugno 2015)]

Le locomotive Br. 01 202 e Br. 01 150 si avviano verso il Mittlere Meienreussbrücke a Wassen.

[Locomotiva elettrica storica Re 4/4<sup>I</sup> 10016 in spinta a un
treno storico presso il Meienreussbrücke di Wassen. (27 giugno 2015)]

La locomotiva elettrica SBB Re 4/4I 10016 aiuta le due vaporiere Br 01 nella spinta del convoglio storico sulle impegnative rampe del Gottardo.

Finalmente, poco dopo le due, il rumore crescente di una locomotiva a tutto vapore! Prima ancora di vederla, riesci già a immaginarla mentre sbuffa sulle rive del Reuss. Il rumore si abbassa mentre il treno, ancora invisibile, si perde nel tornante più lontano da noi. Ormai manca poco, ed ecco una grande nuvola di fumo grigio spunta dal portale della Mittlere Entschigtalgalerie: in testa al treno ci sono la Br 01 202 e la gemella 01 150. Queste macchine a vapore degli anni Trenta si mostrano in tutta la loro bellezza: nella loro perfezione sembrano quasi dei modellini: nere lucide con il rodiggio rosso.

A aiutarle nella trazione del convoglio c'è la rossa locomotiva Re 4/4I 10016. Risale agli anni Quaranta, quando la Svizzera era l'unica oasi di pace in un'Europa sconvolta dalla guerra. Con le locomotive a vapore ferme per mancanza di carbone, le SBB si erano lanciate nella progettazione di questa rivoluzionaria locomotiva elettrica per treni rapidi, che raggiungeva i 125 km/h.

[Locomotiva a vapore SNCF 141R.1244 all'uscita dalla galleria
Maienkreutz a Wassen. (27 giugno 2015)]

La locomotiva a vapore SNCF 141R.1244 sbuca dalle rocce all'uscita dalla galleria Maienkreutz, sopra Wassen.

[Locomotiva elettrica storica SBB Ae 6/6 11407 «Aargau»
sul livello superiore della ferrovia a Wassen. (27 giugno 2015)]

In coda al treno, la locomotiva SBB Ae 6/6 11407 «Aargau» si lascia alle spalle la zona di Wassen sotto uno scroscio di pioggia. Appostati lungo la linea, decine di appassionati.

Decidiamo di variare inquadratura e di attendere il treno successivo presso un casello all'uscita della galleria Maienkreutz. Nel breve tunnel aleggia ancora il fumo delle Br. 01 quando dal fondo vediamo emergere i tre fari della 141R.1244. Fotografo la vaporiera mentre sbuca dal portale della galleria, scavato nella roccia viva. Questa locomotiva fa parte di un gruppo di macchine costruite negli Stati Uniti dopo la Seconda Guerra Mondiale e donate alle ferrovie francesi impegnate nella difficile opera di ricostruzione.

In coda al convoglio troviamo la locomotiva elettrica Ae 6/6 11407 «Aargau» delle SBB nella sua elegante livrea verde con modanature di alluminio. Risale agli anni Cinquanta, e, insieme al Coccodrillo, è forse la più famosa delle locomotive utilizzate sul San Gottardo.

L'ultimo treno a transitare è quello dell'Associazione Verbano Express, che in realtà era giunto per primo in stazione a Wassen, ma si era fermato per permettere ai suoi viaggiatori di fotografare il transito degli altri due convogli. In testa la locomotiva elettrica svizzera Ae 4/7 10987, in testa a quattro carrozze ex SBB delle Ferrovie Nord Milano.

[Locomotiva elettrica storica SBB Re 4/4<sup>I</sup> 10016 in stazione
a Göschenen manovra per posizionarsi in coda alle carrozze ex SBB
dell'Associazione Verbano Express. (27 giugno 2015)]

La Re 4/4I 10016 in livrea rossa manovra in stazione a Göschenen per accodarsi alle carrozze ex FNM dell'Associazione Verbano Express.

[Locomotive a vapore Br. 01 202 e Br. 01 150 in testa a un treno
speciale in sosta a Göschenen. (27 giugno 2015)]

Le gemelle Br. 01 202 e Br. 01 150 fotografate alla testa del treno in stazione a Göschenen

[Locomotiva elettrica storica Ae 4/7 10987 in coda a un treno speciale
in partenza da Göschenen. (27 giugno 2015)]

La Ae 4/7 10987 in spinta al treno storico, qui in partenza da Göschenen. Sono visibili i quattro alloggiamenti della trasmissione Buchli.

Passato anche l'ultimo treno, torniamo alla macchina e risaliamo la valle lungo la strada cantonale. La prossima tappa è Göschenen, dove giungiamo poco dopo le due e mezzo. Il treno della 141R è già entrato nel tunnel del Gottardo, mentre assistiamo alle manovre per congiungere gli altri due in un unico convoglio: prima vengono tagliate la Ae 4/7 e la Re 4/4, poi il convoglio delle Br. 01 impegna gli scambi all'interno del tunnel, portandosi dal binario 5 al 4, alla testa delle quattro vetture FNM. Infine le due locomotive elettriche vengono accodate.

Alle tre meno dieci i fischi delle locomotive preannunciano la partenza, mentre noi risaliamo in macchina e imbocchiamo il lunghissimo tunnel stradale del San Gottardo. Il susseguirsi regolare delle luci scandisce l'attesa: all'uscita ritroveremo i treni storici? O saranno già partiti verso valle? Quando l'auto riemerge alla luce del sole, la bella sorpresa: sono ancora lì fermi in stazione ad Airolo. Decidiamo allora di uscire dall'autostrada a Quinto e di appostarci a Rodi.

[Due caccia Hawker Hunter dello Swiss Hunter Team in esibizione
durante l'Oris Ambrì fly-in 2015. (27 giugno 2015)]

Due caccia Hawker Hunter dello Swiss Hunter Team in decollo dall'aeroporto di Ambrì.

[Un biplano Antonov An-2 YL-LEI in decollo dall'aeroporto di Ambrì durante
l'Oris Ambrì fly-in 2015. (27 giugno 2015)]

Il biplano Antonov An-2 YL-LEI in decollo dall'aeroporto di Ambrì.

Oggi gli appassionati di ferrovia non sono gli unici ad essere accorsi nella valle: l'aeroporto di Ambrì è gremito di spettatori accorsi all'Ambrì Fly-in, una grande manifestazione aeronautica. Vediamo la scena scorrere rapida dal finestrino dell'auto.

Alle tre e venti siamo in riva al laghetto a Rodi, in attesa dei nostri treni, quando un rombo squarcia l'aria: sono due caccia Hawker Hunter dello Swiss Hunter Team che si lanciano verso le nuvole coi motori al massimo. Ci terranno compagnia per una mezz'ora con le loro evoluzioni mozzafiato. Avvistiamo anche il biplano An-2 dell'Antonov Club Avianna.

[Treno storico con locomotive a vapore Br. 01 202 e Br. 01 150 in
transito presso la stazione di Rodi-Fiesso. (27 giugno 2015)]

Il convoglio delle Br. 01 202 e Br. 01 150 in transito a Rodi-Fiesso.

[Le locomotive a vapore Br. 01 202 e Br. 01 150 entrano nella stazione
di Rodi-Fiesso. (27 giugno 2015)]

Le Br. 01 202 e Br. 01 150 entrano a bassa velocità nella stazione di Rodi Fiesso. Qui passeranno dal binario destro a quello di sinistra.

Sono le quattro meno venti quando, ad un minuto di distanza, i due treni storici passano sulla riva del laghetto di Rodi. Prima transita la 141R e poi le Br. 01, che seguiamo mentre entrano a bassa velocità in stazione.

[Le locomotive a vapore Br. 01 202 e Br. 01 150 in uscita dalla
galleria elicoidale di Freggio sulla ferrovia del San Gottardo. (27
giugno 2015)]

Le Br. 01 202 e Br. 01 150 sbucano dal tunnel elicoidale di Freggio per attraversare la gola del Piottino.

[Le locomotive elettriche storiche Ae 4/7 10987 e Re 4/4<sup>I</sup>
10016 attraversano il ponte sul Ticino nella gola del Monte
Piottino. (27 giugno 2015)]

In coda al convoglio, la Ae 4/7 10987 e la Re 4/4I 10016 attraversano la gola del Monte Piottino. Il sovrappasso in cemento che si vede dopo la trincea si trova nel punto in cui la vecchia strada del Gottardo attraversava la ferrovia con un passaggio a livello.

Siamo nella fase più serrata e divertente del nostro inseguimento: mentre il treno affronta un lungo giro nel cuore della montagna, noi scendiamo lungo la strada del Gottardo fino alla gola del Monte Piottino. Parcheggiamo a bordo strada sul sovrappasso della ferrovia e aspettiamo l'uscita delle due grandi locomotive dal tunnel a spirale di Freggio. Il tempo di fare una foto e attraversiamo la strada per cogliere le locomotive elettriche in coda al treno mentre superano il ponte sul Ticino. Qui una volta esisteva un famoso passaggio a livello sulla vecchia strada del Gottardo, ma non c'è tempo di indugiare.

[Locomotiva a vapore Br. 01 202 in uscita dalla galleria elicoidale di
Prato, sulla ferrovia del San Gottardo. (27 giugno 2015)]

La Br. 01 202 fa capolino dal portale inferiore della galleria elicoidale di Prato, presso Polmengo.

[Locomotive elettriche storiche Ae 4/7 10987 e Re 4/4<sup>I</sup>
10016 in coda a un treno presso Polmengo, sulla ferrovia del San
Gottardo. (27 giugno 2015)]

Ae 4/7 10987 e Re 4/4I 10016 si avviano verso il viadotto di Polmengo.

Mentre scendiamo a valle vediamo, alte sopra di noi, le due locomotive elettriche entrare nel tunnel di Artoito: forse c'è ancora tempo per una foto. Parcheggiamo all'uscita del tunnel elicoidale di Prato e corriamo per appostarci. Ed ecco, preceduto da una ventata d'aria, il muso della Br. 01 202 emerge dal portale del tunnel. La coda del treno regala un'inquadratura ancora più bella, con un costone di roccia a strapiombo che sembra quasi sospeso sopra la ferrovia.

Guardo l'orologio: sono le quattro meno dieci, e abbiamo fotografato lo stesso treno in tre punti diversi nel giro di dieci minuti. Una magia che riesce solo qui: tra Rodi e il portale inferiore del tunnel di Prato ci sono infatti solo tre chilometri di strada, ma la ferrovia, che ha una pendenza massima del 22 per mille, è costretta a fare un giro molto più largo: sei chilometri e mezzo, tutti da percorrere a non più di 80 km/h. Ecco allora che l'impresa diventa possibile senza infrangere il codice della strada.

[Locomotive a vapore Br. 01 202 e Br. 01 150 in transito nella ex
fermata di Giornico, ai piedi degli anelli della Biaschina. (27 giugno
2015)]

Dopo essere discese dagli anelli della Biaschina, visibili sullo sfondo, le Br. 01 202 e 01 150 si lanciano sul rettilineo della ex fermata di Giornico.

C'è ancora un punto fotografico che vogliamo sfruttare: gli anelli della Biaschina. Secondo il programma il treno appena passato dovrà fermarsi a Lavorgo per dare la precedenza all'altro treno a vapore: proprio questa sosta dovrebbe consentirci di fotografarli. Proseguiamo sulla strada del Gottardo, ma a Faido, la brutta sorpresa: il treno della 141R non è in stazione, probabilmente c'è stato un cambio di programma ed ha tirato dritto. A Lavorgo vediamo il treno delle Br. 01 fermo per precedenza a un ICN, ma a questo punto non siamo più molto convinti di farcela.

Quando arriviamo alla vecchia fermata di Giornico, ai piedi degli anelli della Biaschina, sono le quattro e cinque, e il nostro treno, fortunatamente, non è ancora transitato. Mentre lo attendiamo facciamo in tempo a veder passare sui tornanti della strada lo storico autobus postale Sauer che accompagna l'escursione. Dopo una decina di minuti ecco il treno a vapore: lo seguiamo con gli occhi mentre percorre i due livelli superiori della ferrovia, per poi sfilarci di fianco con il suo pennacchio di fumo bianco.

Proseguiamo verso Bellinzona nella speranza di riuscire a vedere da vicino il treno della 141R, che, fino ad ora, ci è sfuggito. Quando arriviamo in stazione sono le cinque, e ci aspetta una delusione: della locomotiva francese non c'è traccia, e anche il treno della ZRT, che era arrivato al binario 1, viene frettolosamente arretrato in direzione dello scalo di San Paolo, dove presumibilmente verrà spezzato per consentire alla Ae 4/7 e alle carrozze FNM di rientrare a Luino. Convinti che la giornata sia finita, ci fermiamo per uno spuntino e poi ci avviamo verso l'autostrada.

[Locomotiva a vapore ex SNCF 141R.1244 in sosta nella stazione di
Giubiasco in testa a un treno storico. (27 giugno 2015)]

La 141R.1244 a Giubiasco, pronta ad affrontare la rampa Nord del Monte Ceneri.

La giornata però ci riserva ancora due sorprese: vicino a Piazza del Sole troviamo parcheggiato il bellissimo postale storico Sauer, mentre a Giubiasco una colonna di fumo nero tradisce la posizione della 141R.1244. Ci fermiamo in stazione per dare un'occhiata da vicino alla locomotiva e a tutto il convoglio.

Verso le sei, il treno riparte verso Chiasso. Dall'autostrada lo vediamo arrancare sulla ripida rampa Nord del Monte Ceneri, lasciandosi dietro una nuvola di fumo grigio; sentiamo gli sbuffi della locomotiva sotto sforzo, mentre sotto di noi il Piano di Magadino, invaso dal sole, si fa sempre più piccolo. Chissà se le vaporiere torneranno a viaggiare qui.

Composizione dei treni speciali

Le soste in stazione a Göschenen e Giubiasco ci hanno consentito di annotare l'esatta composizione dei tre treni storici, che riporto qui per completezza.

Treno speciale AVE Treno speciale ZRT Treno speciale AVE+ZRT Treno speciale IGE
Fluelen -
Göschenen
Erstfeld -
Göschenen
Göeschenen -
Bellinzona
Erstfeld -
Bellinzona
Ae 4/7 10987
 
Br. 01 202
 
Br. 01 202
 
141R.1244
 
EA 940 80
 
Br. 01 150
 
Br. 01 150
 
56 80 10-40 361-2
Am
EA 940 59
 
56 80 89-95 017-0
Dmz090
56 80 89-95 017-0
Dmz090
56 80 31-40 362-5
ABm
EA 940 75
 
55 85 22-80 201-3
Bm
55 85 22-80 201-3
Bm
56 80 88-81 001-1
ARmh216
EA 940 81
 
55 85 22-80 202-1
Bm
55 85 22-80 202-1
Bm
56 80 89-80 010-2
WGm
56 85 20-43 203-6
 
56 85 20-43 203-6
 
56 80 10-40 363-8
Am
56 85 84-43 201-4
 
56 85 84-43 201-4
 
56 80 10-40 360-4
Am
51 85 88-70 105-3
WRm130.1
51 85 88-70 105-3
WRm130.1
Ae 6/6 11407
 
56 85 81-43 105-9
 
56 85 81-43 105-9
 
Re 4/4I 10016
 
EA 940 80
 
EA 940 59
 
EA 940 75
 
EA 940 81
 
Re 4/4I 10016
 
Ae 4/7 10987
 

Composizione dei tre treni treni speciali del 27 giugno 2015.

Il convoglio organizzato dall'agenzia ZRT, è molto interessante, con una varietà di carrozze di varia epoca e provenienza. La locomotiva Br. 01 202 del 1936 ha prestato servizio nelle DRG, poi nelle DB, ed è ora mantenuta dall'associazione Verein Pacific 01 202. La gemella Br. 01 150 è stata recentemente restaurata dalla fondazione Joachim Schmidt; la stessa è proprietaria della prima carrozza, un postale Dmz090 (ex Postmrz) del 1973 appartenuto alle Poste tedesche. A seguire due carrozze UIC-X svizzere del 1968 fornite dal "Club Bm 22-70". Le due vetture successive arrivano dallo Swiss Classic Train e, sebbene riportino sulla fiancata la marcatura della BLS, provengono dalle SBB: sono le più vecchie del treno, essendo degli Stahlwagen ricostruiti negli anni Cinquanta su telai preesistenti. Dietro di queste, nientemeno che una carrozza ristorante Mitropa delle DR, tipo WRm130.1 (ex WRme 1984); appartiene all'associazione Haltinger Speisewagen Freunde (HSF). Infine, un'altra carrozza dello Swiss Classic Train, analoga alle precedenti ma mista di prima e seconda classe. Per chiudere in bellezza, la rossa locomotiva elettrica Re 4/4I 10016 ex SBB, ora Classic Rail.

Questo secondo treno, organizzato dall'agenzia IGE, ha una composizione un po' più omogenea e meno stravagante del primo. È formato quasi interamente da carrozze UIC-X ex DB degli anni cinquanta, tutte in livrea blu: una Am202 di prima classe, una ABm225 mista di prima e seconda, una WRmh216 di prima con comparto ristorante. A seguire una singolare carrozza ex PBR (Person Baggage Radio) degli anni Settanta appartenuta allo U.S. Transportation Command; venne ricostruita negli anni Ottanta come carrozza di prima con bagagliaio, e poi come vagone bar WGm056.3. Infine altre due Am202 e, in coda, la locomotiva elettrica svizzera Ae 6/6 11407 «Aargau».

Anche in questo caso il materiale è di diversa provenienza: la 141.R è dell'associazione Mikado 1244, il WGm e le UIC-X Am e ABm della IGE Bahntouristik, la UIC-X ARmh della Passauer Eisenbahn Freunde (PEF); la Ae 6/6 è di SBB Historic, ma in comodato all'associazione Mikado 1244.

Del treno dell'associazione Verbano Express si è già detto: in testa la locomotiva elettrica Ae 4/7 10987 di proprietà della Swisstrain, in comodato d'uso all'associazione luinese. A seguire quattro carrozze tipo leichtstahlwagen delle SBB, acquistate dalle Ferrovie Nord Milano negli anni Ottanta e ora in comodato d'uso all'associazione. La prima e l'ultima sono a vestiboli paracentrali, mentre la seconda e la terza a vestibolo centrale.

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