Regine del vapore sul San Gottardo

Due treni storici a vapore sulla linea del Gottardo, con tre eccezionali locomotive tedesche: due Pacific Br. 01 e una Decapod Br. 50. Il 7 marzo 2015 prometteva di essere una giornata indimenticabile. Ad organizzare l'evento ben tre associazioni: l'italiana Associazione Verbano Express, Verein 01 202 ed Eisenbahn Nostalgiefahrten Bebra.

Alle nove di mattina mi apposto nella piccola fermata di Sant'Antonino, nel piano di Magadino. In questo tratto di linea, tra Cadenazzo e Giubiasco è prevista la prima marcia parallela dei due treni storici. Alle nove e mezza lunghi fischi risuonano nell'aria, mentre una colonna di fumo bianco si leva in lontananza a fianco della torre della stazione di Cadenazzo. I due treni escono dalla curva affiancati e immersi in una nuvola di vapore bianco, poi uno dei due accelera, lasciando indietro l'altro di poche decine di metri.

[Locomotive a vapore Br. 01 202, Br. 01 1066 e Br. 50 3673 in transito
nella fermata di Sant'Antonino presso Bellinzona (7 marzo 2015)]

Br. 01 202 e Br. 01 1066 in transito a S. Antonino.

A transitare per primo è il convoglio tirato dalle due grandi locomotive Br. 01. In testa c'è la 01.202 seguita dalla 01.1066: sei grandi ruote rosse mulinano all'unisono, spinte da massicce bielle in un movimento che pare quello di un meccanismo a orologeria; una nuvola di fumo bianco e grigio si solleva sopra il treno per poi ricadere a terra diradata avvolgendo la piccola stazione. Il sole si riflette sul fianco nero delle macchine, con la loro complicata geometria di tubi e apparati.

Trainano una lunga teoria di carrozze d'epoca tedesche e svizzere, mentre dai finestrini si affaccia una piccola folla di appassionati: alcuni guardano in avanti cercando uno scorcio delle locomotive di testa, altri si concentrano sull'altro convoglio che segue a breve distanza sul binario parallelo, altri ancora si godono il paesaggio, dominato dalle pendici oscure del Monte Ceneri.

[Locomotiva elettrica Ae 6/6 11406 Aargau in transito a Sant'Antonino,
in spinta a un treno storico (7 marzo 2015)]

Ae 6/6 11407 a S. Antonino.

In coda al treno c'è una locomotiva elettrica, la bella Ae 6/6 11407, un classico degli anni Cinquanta. Era quella un'epoca in cui l'aspetto estetico contava più che mai e sulle Ae 6/6, ammiraglie delle ferrovie svizzere, era stato curato fin nei minimi dettagli. Sui frontali della macchina campeggia lo stemma della Confederazione Elvetica, circondato da baffi cromati; sul fianco corre una fascia cromata che risalta contro il verde scuro della livrea. Al centro lo stemma bianco e azzurro del Cantone Aargau, perché questa non è una Ae 6/6 qualunque: fa parte della prima serie di venticinque esemplari, battezzati ciascuno con il nome di un cantone svizzero.

In confronto alle locomotive a vapore, la Ae 6/6 sembra muoversi per magia: niente sbuffi, nessun meccanismo in vista, solo un ronzio silenzioso e regolare; eppure questa macchina è più potente delle due vaporiere messe insieme.

[Locomotiva a vapore Br. 50 3673 in transito nella fermata di
Sant'Antonino presso Bellinzona (7 marzo 2015)]

Br. 50 3673 a S. Antonino.

Passato il primo treno, tocca al secondo: in testa c'è la locomotiva Br 50.3673, linee e colori sono simili alle Br. 01, ma su questa macchina per treni merci le ruote sono più piccole e la potenza è distribuita su cinque assi accoppiati. A seguire un bagagliaio tedesco a tre assi e sei carrozze ex SBB delle Ferrovie Nord Milano; in coda la locomotiva elettrica Ae 4/7 10987 degli anni Trenta.

Treno speciale Luino - Erstfeld 7/3/2015 Treno speciale Locarno - Erstfeld 7/3/2015
Associazione Verbano Express Verein 01 202
Eisenbahn Nostalgiefahrten Bebra
Br. 50 3673 Br. 01 202
25 444 B3yg Br. 01 1066
EA 940-81 56 80 22-40 153-9 Bm238
EA 940-75 56 80 22-40 165-3 Bm238
EA 940-63 56 80 22-40 717-1 Bm238
EA 940-59 56 80 88-81 001-1 ARmh216
EB 930-58 56 80 82-40 801-0 BDms272
EA 940-80 56 80 10-80 013-0 Am
Ae 4/7 10987 75 80 17-41 007-0 Aüe307
56 85 20-43 203-6
56 85 84-43 201-4
Ae 6/6 11407

Composizione dei due treni treni speciali del 7 marzo 2015 (da Luino / Locarno a Erstfeld).

Mi rimetto subito in macchina alla volta del prossimo punto fotografico: la gola della Biaschina. Questi treni storici non sono velocissimi: so per certo che sia la Ae 4/7 che la Br. 50 sono limitate a 80 km/h; le Br. 01 e la Ae 6/6 sono sulla carta più veloci, ma devono mantenere lo stesso passo delle altre. Viaggiando in autostrada a 120 km/h conto di recuperare il terreno perduto e minuti preziosi.

Le sagome dei castelli e delle mura merlate di Bellinzona si stagliano contro la luce bassa del mattino; ai loro piedi vedo la scia di fumo delle Br. 01, che sono già ripartite e stanno imboccando la Val Riviera. Procedendo in autostrada me le lascio alle spalle; esco a Biasca e prendo la strada cantonale. A Bodio vedo la gigantesca torre di controllo del tunnel di base del Gottardo, che sarà inaugurato fra appena un anno. A quel punto l'attraversamento delle Alpi si ridurrà a un tubo di 57 km percorso a 200 km/h.

Sant'Agostino ha scritto che il mondo è come un libro: chi non viaggia ne legge solo una pagina. Ora i mezzi di trasporto moderni - aerei, autostrade e queste nuove ferrovie - ci consentono di leggere tutte le pagine che vogliamo, anche se sono molto lontane dalla nostra... Al prezzo, purtroppo, di dover saltare tutte quelle che stanno in mezzo.

Passato Bodio c'è una di quelle pagine del libro del mondo che saranno saltate a pie' pari dai futuri viaggiatori: il paese di Giornico, tutto di pietra, con le due chiese, il castello e le piccole case strette l'una contro l'altra su un'isola del fiume Ticino.

Sono passate da poco le dieci quando arrivo alla gola della Biaschina. Mi apposto sul tornante a mezza costa della strada cantonale, unendomi ad una piccola folla di appassionati. Qui la ferrovia supera un enorme dislivello grazie a due tunnel a spirale scavati nella montagna: la galleria Travi sale dal fondovalle fino alla quota a cui mi trovo, mentre la successiva Pianotondo la eleva quasi al cielo, un centinaio di metri sopra la mia testa.

[Locomotiva a vapore Br. 50 3673 in transito sugli anelli della
Biaschina (7 marzo 2015)]

Br. 50 3673 alla Biaschina.

[Locomotiva a vapore Br. 50 3673 sul viadotto di Pianotondo (7 marzo
2015)]

Br. 50 3673 e carrozze svizzere FNM sul viadotto di Pianotondo.

[Locomotive a vapore Br. 01 202 e Br. 01 1066 in transito
nella ex-fermata di Giornico (7 marzo 2015)]

Br. 01 202 e Br. 01 1066 alla Biaschina.

[Locomotive a vapore Br. 01 202 e Br. 01 1066 sul viadotto di
Pianotondo (7 marzo 2015)]

Br. 01 202 e Br. 01 1066 sul viadotto di Pianotondo.

La Br. 50 si affaccia per prima nella valle, alle dieci e un quarto. Il suo pennacchio di fumo brilla in controluce e tradisce la presenza della locomotiva quando ancora è lontana. Transita nella piccola ex stazione di Giornico, passa sul Ticino e s'infila in galleria. Mentre il treno gira per chilometri nella montagna, corro in un punto favorevole per una seconda foto nel tratto a mezza costa; poi di nuovo mi sposto sul tornante per un'ultima foto sull'altissimo viadotto di Pianotondo. Lo stesso rito si ripete trenta minuti più tardi al passaggio delle Br. 01.

Riprendo la macchina inseguendo il treno appena passato, che procede lentamente in previsione di una sosta a Faido. Il fumo delle locomotive è ancora nell'aria, e si fa via via più spesso man mano che riduco il distacco, fino ad azzerarlo. Nel tratto di linea tra Lavorgo e Faido l'auto viaggia affiancata alle vaporiere: tra di noi scorrono grandi prati ondulati, bruciati dall'inverno, costellati di gruppetti di persone intente a guardare o scattare foto. Con la coda dell'occhio ammiro il meccanismo delle bielle, con il suo movimento ancora perfetto nonostante i suoi ottant'anni.

Con la Br. 50 ferma a Lavorgo e le Br. 01 a Faido, ho tutto il tempo per proseguire fino al successivo punto fotografico che ho in mente: camminando nella neve, mi piazzo di fianco al portale della galleria elicoidale Prato. Questo punto mi piace perché da qui si può vedere la galleria Boscerina, talmente corta che quando la testa di un treno emerge dal portale la coda deve ancora entrarvi. Alle undici e un quarto transita la Br. 50 seguita sei minuti dopo dalle Br. 01.

[Locomotiva a vapore Br. 50 3673 e locomotiva elettrica Ae 4/7 10987
presso Polmengo (7 marzo 2015)]

Br. 50 3673 all'uscita dal tunnel Boscerina; in coda la Ae 4/7 10987 deve ancora entrare in galleria.

[Locomotive a vapore Br. 01 202 e Br. 01 1066 all'uscita della
galleria Boscerina (7 marzo 2015)]

Br. 01 202 e Br. 01 1066 escono dalla galleria Boscerina.

Tra la successiva stazione di Rodi-Fiesso e quella di Ambrì-Piotta è prevista una seconda marcia parallela, ma fotografarla non mi sarà semplice: sulla strada cantonale non posso certo andare forte, ma dalla mia ho due vantaggi: il tracciato della ferrovia in questo punto è molto più lungo di quello stradale, per via delle due gallerie elicoidali di Prato e Freggio; inoltre il treno appena passato dovrà mettersi sul binario illegale con una deviata a bassa velocità.

Quando passo di fianco alla stazione di Rodi-Fiesso, la Br. 50 sta ancora aspettando l'altro convoglio. A questo punto sono quasi sicuro di farcela, proseguo lungo la strada affollata di appassionati mentre il paesaggio cambia e si riempie di neve. Arrivo ad Ambrì, consapevole di avere pochi istanti per prepararmi alla foto: lascio la macchina nel piazzale di un concessionario e salgo su un cumulo di neve.

[Locomotive a vapore Br. 01 202, Br. 01 1066 e Br. 50 3673 impegnate
in una marcia parallela presso Ambrì (7 marzo 2015)]

Marcia parallela a Ambrì: sul binario di destra le Br. 01 202 e 1066, su quello si sinistra la Br. 50.

[Locomotiva a vapore Br. 01 202 in transito presso Ambrì (7 marzo
2015)]

Br. 01 202 vista di fianco, seguita da Br. 01 1066 e Br. 50 3673.

Eccole arrivare: le due Br. 01 e la Br. 50 escono dal curvone impegnate in un testa a testa, sembrano tre cavalli neri in corsa sul prato immacolato di neve, bianco come il fumo che si lasciano dietro. Faccio due foto, la prima con le tre locomotive ancora piegate in curva, la seconda con la Br. 01 202 di fianco, incalzata dalle altre due.

C'è ancora un punto fotografico sulla rampa sud del Gottardo che voglio sfruttare: la gola di Stalvedro. Tuttavia, passando dalla stazione di Ambrì-Piotta, mi rendo conto che la Br. 50 è già partita e non ci sarà modo di inseguirla; per fortuna le due Br. 01 sono ancora ferme: probabilmente ripartiranno a distanza di blocco dalla Br. 50, concedendomi due o tre minuti di vantaggio.

[Locomotive a vapore Br. 01 202 e Br. 01 1066 in transito sul ponte di
Stalvedro, persso Airolo (7 marzo 2015)]

Br. 01 202 e 1066 impegnano il ponte di Stalvedro.

[Locomotiva elettrica Ae 6/6 11407 in transito sul ponte di Stalvedro,
persso Airolo (7 marzo 2015)]

La Ae 6/6 11407 sul ponte di Stalvedro.

Parcheggio la macchina in una piazzola e, ancora una volta per un soffio, riesco a fotografare le due vaporiere tedesche. In coda al convoglio, immersa nelle volute di fumo, transita la Ae 6/6 11407. Io proseguo sulla cantonale e controllo la situazione alla stazione di Airolo: la Br. 50 è ferma, mentre l'altro treno ha già impegnato il tunnel del Gottardo.

Che cosa succederà ai due convogli da qui in avanti è per me un mistero, dal momento che non ho trovato molte informazioni sulle tracce con cui percorreranno la rampa Nord fino ad Erstfeld. Nel dubbio, decido di raggiungere il prima possibile un punto fotografico facile ma spettacolare: la chiesa di Wassen. Vi arrivo alle mezzogiorno e un quarto, e un appassionato tedesco mi informa sul programma.

[Locomotiva a vapore Br. 50 3673 con carrozze ex FNM sul Mittlere
Meienreussbrücke a Wassen (7 marzo 2015)]

Il convoglio della Br. 50 3673 sul Mittlere Meienreussbrücke a Wassen.

A mezzogiorno e mezzo la Br. 50 3673 compare alta sul fianco della montagna, sfila sopra il paese e scompare nel tunnel di Leggistein. Quest'ultimo è in pratica un tornante in discesa, sicché il treno sbuca a mezza costa marciando in direzione opposta. Lo fotografo sul ponte più spettacolare di Wassen, il Mittlere Meienreussbrücke, con il suo arco alto settanta metri sul fondovalle.

Nell'attesa del secondo treno storico, mi fermo alla chiesa di Wassen per riprendere i transiti sulla linea del Gottardo: tra un anno, quando aprirà il Tunnel di Base molte delle foto che faccio potrebbero diventare irripetibili o quasi. Passa l'Interregionale per Locarno con la sua carrozza panoramica. Passa merci pesante, con in testa tre Re 4/4, la prima in livrea cargo, la seconda rossa, la terza verde; in coda c'è un'altra Re 4/4, che poi dopo una mezz'ora torna isolata a valle. C'è l'Eurocity con ETR 610 e quello con ETR 470, l'ICN e il merci con quattro rosse Br. 185 delle DB...

[Locomotive a vapore Br. 01 202 e Br. 01 1066 sul Mittlere
Meienreussbrücke a Wassen (7 marzo 2015)]

Le due Br. 01 202 e 1066 sul Mittlere Meienreussbrücke a Wassen.

È già passata l'una e mezzo quando le due Br. 01 fanno il giro d'onore a Wassen. Il tempo di scattare e mi rimetto in autostrada per uscire a Amsteg e proseguire fino a Erstfeld, dove arrivo alle due. Qui la situazione è piuttosto caotica: la stazione è ghermita di appassionati, la luce non proprio favorevole, i merci affollano i binari.

[Locomotiva a vapore Br. 50 3673 in sosta a Erstfeld (7 marzo 2015)]

Br. 50 3673 su un tronchino a Erstfeld.

[Locomotive elettriche Ae 6/6 11411 Zug e 11402 Uri a Erstfeld (7
marzo 2015)]

Locomotive storiche Ae 6/6 11411 «Zug» e 11402 «Uri» a Erstfeld.

Ne approfitto per fare una foto alla Br. 50 3673, ferma su un tronchino in attesa di formare una tripla trazione con le Br. 01; queste ultime arrivano dopo poco, consentendomi di osservare meglio il convoglio e appuntarmi la composizione. Belle anche le due Ae 6/6 11402 Uri e 11411 Zug.

[Transito a Flüelen del treno a vapore con tripla trazione, locomotive
Br. 50 3673, Br. 01 202 e Br. 01 1066 (7 marzo 2015)]

Br. 50 3673, Br. 01 202 e Br. 01 1066 transitano a Flüelen alla testa del treno speciale Erstfeld - Olten.

L'ultima tappa della mia escursione è il pittoresco paese di Flüelen, sulla riva del Lago dei Quattro Cantoni. Nella piccola stazione ritrovo la Ae 4/7 10987, pronta a ripartire con le carrozze FNM alla volta di Luino. Prima però c'è un ultimo spettacolo a cui assistere: il transito del convoglio a vapore con tripla trazione, diretto a Olten. Lo fotografo con qualche difficoltà, visti gli spazi ristretti e la folla di appassionati.

[Locomotiva elettrica storica Ae 4/7 10987 con treno speciale di
carrozze FNM in transito presso Intschi (7 marzo 2015)]

La Ae 4/7 10987 affronta in salita il curvone di Intschi.

Sono le tre e la giornata è quasi finita. Entro in autostrada a Flüelen e ne esco a Amsteg, con l'intenzione di fotografare la Ae 4/7 sul curvone di Intschi, e già che ci sono faccio qualche foto alla centrale idroelettrica. Poi rientro in autostrada a Wassen ed esco ad Airolo per farmi uno spuntino. Di nuovo in autostrada fino a Faido, con rientro a Biasca.

Mentre sono in autostrada mi viene in mente un'idea che forse sono ancora in tempo per l'ultima foto della giornata: la Ae 4/7 si fermerà a Cadenazzo alle cinque e venti. Esco a Bellinzona Sud e imbocco la strada per Cadenazzo, che però è intasata. Il tempo stringe, allora prendo una strada sulla destra che mi porta in zona industriale. Lascio la macchina in un parcheggio per camion semideserto e mi avvicino alla massicciata.

[Locomotiva elettrica storica Ae 4/7 10987 con treno speciale di
carrozze FNM in transito presso Intschi (7 marzo 2015)]

La Ae 4/7 10987 con carrozze FNM in transito tra S. Antonino e Cadenazzo.

La Ae 4/7 10987 transita con il suo seguito di carrozze delle Ferrovie Nord, il muso illuminato dalla luce calda del tramonto. La mia giornata si chiude qui, non molto lontano da dove era iniziata, in questo posto trovato quasi per caso. Per un giorno sulle pendici del San Gottardo, nelle valli coperte di boschi e di neve, è stato possibile ricostruire la magia di una ferrovia di altri tempi.

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