Dopo il successo dell'analoga manifestazione del 2012, Trenord ha organizzato una nuova giornata di porte aperte Domenica 8 giugno 2014. Gli impianti visitabili erano Milano Cadorna, Milano Fiorenza, Novate Milanese e Saronno: luoghi molto diversi per storia, funzione e, non da ultimo, nel modo di aprirsi ai visitatori.
Sono riuscito a visitare i primi tre siti; di seguito trovate il mio personale resoconto della giornata.
La mia giornata di porte aperte inizia al deposito di Novate Milanese. Il complesso ha rappresentato per molti decenni il principale centro di manutenzione delle vecchie Ferrovie Nord Milano; più volte ampliato e rimodernato è ancora oggi un impianto di primaria importanza per Trenord.
È un luogo di contrasti affascinanti: gli storici capannoni, costruiti ancora in mattoni, racchiudono al loro interno moderni macchinari e treni; mentre i treni più recenti vengono alacremente revisionati, in un angolo appartato arrugginisce tristemente il vecchio materiale radiato dal servizio.
La visita a Novate ha un impianto molto tecnico: scortati da un responsabile, visitiamo tutti i principali reparti, e in ciascuno di essi troviamo il caporeparto, pronto a elargire spiegazioni e a rispondere alle domande dei curiosi. Per chi è appassionato di ferrovia è un'occasione unica di vedere da vicino tutti i componenti del treno e i macchinari utilizzati per la loro revisione.
Si comincia dalla sottostazione elettrica, edificio di un certo pregio anche architettonico. Costruito negli anni venti, alimenta tuttora il tratto più trafficato della rete di Ferrovie Nord: la linea a quattro binari Bovisa-Saronno.
All'interno della sottostazione si trovano i trasformatori e raddrizzatori che convertono la corrente industriale nella corrente continua a 3000V utilizzata per la trazione. A causa della progressiva miniaturizzazione di questi componenti, oggi si sono liberati ampli spazi all'interno dell'edificio, che ospita in parte una raccolta di cimeli d'epoca.
Tra questi segnaliamo un vecchio raddrizzatore a vapori di mercurio, due raddrizzatori a semiconduttori di prima generazione ed un convertitore rotante.
Raddrizzatore a vapori di mercurio di fabbricazione TIBB conservato nella sottostazione elettrica di Novate Milanese. Questi apparati, molto più compatti ed economici dei vecchi convertitori rotanti, consentirono la rapida elettrificazione in corrente continua delle ferrovie italiane negli anni Venti e Trenta del Novecento.
Un vecchio esemplare di raddrizzatore a semiconduttori. Questi componenti elettronici, introdotti a partire dagli anni Sessanta, rimpiazzarono i vecchi raddrizzatori al mercurio.
Dopo una visita al magazzino e al reparto manutenzione delle componenti elettromeccaniche e pneumatiche, arriviamo nel reparto allestimento. Qui, nell'ambito della manutenzione di secondo livello avviene la pellicolatura del materiale, e il lavaggio degli allestimenti interni.
Vista del reparto allestimento delle officine di Novate. Qui si effettua la pellicolatura ed il lavaggio delle sedute. Nella foto, elettromotrici del tipo ALe 710 (TSR) in lavorazione.
Qui avviene la manutenzione delle casse dei rotabili e degli impianti di bordo. Le casse normalmente arrivano in queste postazioni di lavoro già separate dai carrelli.
Così si presenta il reparto casse. Qui vediamo una macchina per il rialzo della cassa all'opera su una motrice ALe 710.
In quest'area avviene il collaudo del materiale al termine della revisione di secondo livello.
Una elettromotrice ALe 711 di Trenord pronta al collaudo degli impianti elettrici e pneumatici di bordo.
Fossa d'ispezione ne reparto messa in esercizio delle officine di Novate. Il sottocassa è quello di una elettromotrice ALe 710 di Trenord.
In questo reparto i carrelli vengono separati dalla cassa e revisionati. Si effettua la manutenzione sia sui carrelli portanti che su quelli motori. Qui in particolare si poteva osservare da vicino il carrello motore del TRS (ALe 710 / ALe 711).
Lo smistamento dei rotabili tra i reparti avviene attraverso un ponte trasbordatore. Qui lo vediamo in azione mentre sposta la motrice EA 761-008 di un convoglio TAF.
Panoramica del reparto carrelli dell'officina di Novate. Qui avviene il sollevamento della cassa per consentire la manutenzione dei carrelli. In foto due elettromotrici ALe 710 in lavorazione.
In queste postazioni avviene la manutenzione delle sale, in particolare la scalettatura, tornitura e calettatura delle ruote sugli assili.
Con questo reparto termina la visita agli impianti per la manutenzione di secondo livello.
In quest'area vengono accantonati i rotabili ritirati dal servizio temporaneamente o definitivamente. Non faceva parte dell'itinerario della visita guidata, anche perché il materiale in questione non si trova ovviamente in ottime condizioni. Sarebbe bello includerlo nei prossimi eventi di questo tipo, perché fornisce una buona panoramica sulla storia delle vecchie Ferrovie Nord.
L'area accantonamenti del deposito di Novate: si vedono la carrozza pilota EB 860-04 Socimi, l'elemento di un convoglio TSR e un rimorchio pilota EB 800-23.
Il lavaggio è un capannone di recente costruzione, destinato alla pulizia interna ed esterna dei treni. Qui assistiamo alla dimostrazione di cancellazione di un graffito su un materiale pellicolato. La rimozione avviene attraverso uno speciale solvente biodegradabile.
Nel deposito, risalente agli anni Ottanta, viene effettuata la manutenzione ciclica e quella di primo livello, a treno intero. Il capannone, di costruzione moderna, ospita undici binari dotati di fosse d'ispezione e passerelle per l'accesso all'imperiale. All'interno si potevano vedere le composizioni più frequentemente usate sulle rete Ferrovie Nord: TSR, TAF, CSA ed elettromotrici EB 750 con rimorchiate Casaralta a doppio piano.
Interno del deposito di Novate Milanese. In lavorazione un convoglio composto dalla elettromotrice EA 750-021 e tre carrozze a due piani di costruzione Casaralta.
L'ultimo reparto che visitiamo è quello del tornio in fossa. Questo macchinario risale agli anni Settanta ed è uno dei primi installati in Italia; consente la tornitura delle ruote senza dover smontare la sala. Assistiamo alla dimostrazione di tornitura di una sala di una vecchia elettromotrice EA 750.
Tornio in fossa di Novate Milanese in azione su una elettromotrice EA 750 di Trenord. A sinistra il braccio del pressore e al centro l'utensile da taglio.
Rispetto all'evento di due anni fa, non era moltissimo il materiale presente sul piazzale. Può essere che molto del materiale più vecchio sia stato demolito o accantonato in altri impianti. Segnaliamo le locomotive diesel da manovra DE 510-05 e DE 500-02 in livrea originale rossa ma pesantemente imbrattate; una seconda DE-500 in livrea FNM bianco/verde con filetto blu. Poi la locomotiva elettrica E640-04, una delle numerose unità di questo gruppo acquistate dalle ex ferrovie Jugoslave (si tratta in realtà di locomotive di costruzione Ansaldo, con componenti simili alle E646). Infine i due carri soccorso X.0020 e X.0022.
Tornio in fossa di Novate Milanese in azione su una elettromotrice EA 750 di Trenord. A sinistra il braccio del pressore e al centro l'utensile da taglio.
Nel complesso la vista a Novate dura più di due ore. Devo dire che a mio avviso è stata la parte più interessante della giornata.
La seconda tappa della mia giornata è nella stazione di Milano Nord Cadorna, storico capolinea delle Nord. Se la visita a Novate è pensata per curiosi ed appassionati di ferrovie, la manifestazione di Cadorna ha un taglio per così dire più "popolare": percorso molto snello e rapido, aree di sosta per i bambini ed atmosfera più festaiola. Filo conduttore dell'esposizione è la storia dei rotabili delle Ferrovie Nord e di Trenord, dal 1800 ai giorni nostri. In mostra anche il nuovo treno Coradia Meridian, che andrà a sostituire il materiale più vecchio di Trenord (ALe 803 in primis).
La scelta di Cadorna come teatro della manifestazione non mi ha convinto del tutto: sicuramente è stata una buona scelta per la facilità di accesso al pubblico. D'altra parte la stazione ha ormai un aspetto moderno che poco si intona con gran parte dei rotabili esposti.
«COUILLET 1883» recita la targa sulla fiancata, il che fa della 200-05 una delle locomotive a vapore più vecchie ancora funzionanti. Perfettamente restaurata, questa locotender a due assi è sempre interessante da vedere. Sicuramente da il meglio di se alla testa del treno delle strenne, qui ci dobbiamo accontentare di un'esposizione statica.
Al suo seguito il convoglio storico delle Ferrovie Nord Milano, composto dal carro X.0072, carrozza di terza classe con bagagliaio postale CD.601 e carrozza mista di prima e seconda classe AB.011.
Carro e carrozze sono tutti a due asse, con una livrea che richiama la funzione: grigio per le merci, rosso per il bagagliaio postale, giallo la seconda classe, verde la prima. Interessanti gli interno delle carrozze: si va dai sedili in velluto della prima classe, alle panche in legno della seconda, fino alle panchette della terza... differenze di classe ricordate anche da Piero Chiara.
Locomotiva a vapore 200-05 delle Ferrovie Nord Milano in mostra a Cadorna con le vetture storiche X.0072, CD.601 e AB.011.
Altra bella locomotiva a vapore è la 250-05 a quattro assi accoppiati, risalente al 1908. Al suo seguito il carro botte X.0003, un tempo destinato al rifornimento idrico de caselli con acqua potabile.
Qualche metro più avanti, un macchinista in pensione ci illustra i segreti della E600-03, anno 1928, prima locomotiva elettrica delle Ferrovie Nord e unica E600 ancora funzionante. La macchina si presenta nella livrea nera d'origine, sebbene gran parte dei pendolari se la ricordino in quella successiva marrone. Riusciamo a salire a bordo e a vedere lo spartano banco di manovra. Sul corridoio della cabina AT si affacciano, protetti da una griglia metallica, i componenti elettromeccanici della vecchia locomotiva.
La E600-03 faceva parte della prima fornitura di locomotive elettriche acquistate dalle Ferrovie Nord Milano.
Banco di manovra della E600-03: si notano, da sinistra a destra: freno continuo, frano moderabile, maniglione di esclusione del reostato con combinazioni serie e parallelo, leva di indebolimento campo con due gradini, invertitore.
Sempre sulla E600-03: vista del corridoio che congiunge le due cabine di manovra passando per la cabina AT.
L'interruttore rapido della E600-03. Questo componente svolge una funzione analoga al "salvavita" di casa: si apre automaticamente in caso di assorbimenti anomali di corrente, proteggendo da sovraccarichi sia il circuito elettrico della locomotiva, sia le sottostazioni elettriche.
Il grosso componente elettrico in foto è l'invertitore di marcia della E600-03: serviva, come dice il nome, per determinare il verso di rotazione dei motori elettrici e, di conseguenza, la direzione della locomotiva. Sulla sinistra i coltelli per l'esclusione di una coppia di motori: questi grossi interruttori consentivano, in caso di avaria, di togliere l'alimentazione a due dei quattro motori della locomotiva.
Il reostato di avviamento della E600-03. Gli elementi a forma di serpentina sono le resistenze utilizzate per smorzare la corrente di avviamento dei motori e dosare l'accelerazione della locomotiva.
Contattori nella cabina AT della E600-03. Si tratta in pratica di interruttori telecomandati dal banco di manovra tramite un circuito a bassa tensione. Servono principalmente per connettere i motori in serie o parallelo e per escludere elementi del reostato.
Infine, un tuffo in un passato non troppo lontano per molti pendolari delle Nord. In testa al binario dieci l'elettromotrice EB 740-01 con le originarie panche di legno che questa unità ha mantenuto per tutto il tempo in cui ha prestato servizio. Costruita negli anni trenta come rimorchio pilota delle EB 700, venne motorizzata dalle officine sociali nel dopoguerra, per sopperire alla mancanza di materiale di trazione. È rimasta in servizio fino al 2012.
Agganciate all'elettromotrice due carrozze ex SBB e il rimorchio pilota EB 800-32. L'intero convoglio si presenta nell'antica livrea blu/bianca, che, ad essere pignoli, non è mai stata applicata alle carrozze SBB.
Banco di manovra della EB 740-01: a differenza della E600, l'esclusione del reostato è controllata da un avviatore automatico.
Al binario 9, di fronte alla EB 740, l'elettromotrice che l'ha mandata in pensione: una composizione TSR a tre pezzi in livrea Trenord.
A Cadorna è avvenuta l'attesa presentazione al pubblico del nuovo treno per servizi regionali Coradia Meridian. Ordinato da Trenord in 18 esemplari, sostituirà il materiale più vecchio (ALe 803 sulle linee della Valtellina e forse le EB 750 su rete Ferrovie Nord). L'esemplare esposto era già pellicolato in livrea Trenord. Il Meridian è costituito sulla stessa piattaforma del CSA già in servizio sulla linea Milano-Aeroporto di Malpensa.
Ultima tappa della mia giornata Milano Fiorenza. Qui gli organizzatori hanno pensato di far salire i visitatori su un autotreno ATR 125 (Stadler GTW 4/12) per un giro completo del deposito. L'idea mi è sembrata senz'altro buona, dal momento che le dimensioni ciclopiche dell'impianto precludevano una visita a piedi.
Il problema di questo approccio è che la comunicazione è inevitabilmente unidirezionale e stringata: la guida, con tempi contingentati, spiega le varie parti dell'impianto che via via sfilano dai finestrini. Interessante per i bambini (che si sono guadagnati anche un giro in cabina), forse un po' scontato per i più grandi. Date le circostanze, pochissime possibilità di foto.
Locomotive da manovra Badoni 245.2248 e 245.2177 in testa ad una fila di rotabili accantonati, tra cui una elettromotrice EA 750 di prima serie ex Ferrovie Nord Milano.
Presenza inaspettata nel deposito è quella di un elettrotreno ad alta velocità Zefiro V250 di AnsaldoBreda. Restituiti dalle ferrovie Olandesi NS, questi convogli sono ora in attesa di un nuovo acquirente. L'esemplare fermo a Fiorenza sarebbe stato di lì a poco utilizzato per corse prova sulla linea ad alta velocità Milano-Torino.
Secondo me non sarebbe stato male abbinare alla corsetta in treno la visita "a piedi" almeno a un capannone, analogamente a quanto fatto a Novate.
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