In questo articolo ho raccolto alcune curiosità sulle linee ferroviarie intorno ad Almería, che presentano diverse particolarità poco conosciute fuori dalla Spagna: parleremo del Cable Inglés, un enorme pontile ferroviario con struttura in acciaio, dell'elettrificazione trifase tra Gador e Nacimiento e dell'ormai scomparso "Toblerone", un enorme capannone in ferro la cui forma richiamava quella del noto dolce al cioccolato.
Il Cable Inglés è un enorme pontile ferroviario nel porto di Almería. Era utilizzato per caricare il minerale ferroso sulle navi.
C'è chi, esagerando, lo definisce una "torre Eiffel sdraiata", ma certo, pur non avendo la grazia del monumento parigino, il Cable Inglés non passa inosservato nel panorama di Almería. Questo gigantesco pontile ferroviario con struttura portante in ferro, alto venti metri e lungo un centinaio, venne costruito agli inizi del Novecento e rappresenta un simbolo della rinascita economica della città. Florido porto ai tempi della dominazione araba, Almería aveva perso gran parte della sua importanza con la reconquista. Dopo secoli di isolamento e sottosviluppo, la Rivoluzione Industriale le aveva ridato ossigeno, soprattutto grazie allo sfruttamento dei vasti giacimenti minerari di ferro e piombo nel suo entroterra.
Proprio la necessità di trasportare il minerale dalle aspre regioni montagnose al porto diede impulso alla costruzione di una linea ferroviaria a scartamento iberico e a binario semplice che da Almería risaliva fino a Guadix. Inaugurata nel 1895, solo quattro anni più tardi venne allacciata al resto della rete ferroviaria spagnola con il completamento del tratto da Guadix a Linares. L'infrastruttura venne costruita da un'impresa appositamente creata, la "Compañía de los Caminos de Hierro del Sur de España" semplicemente conosciuta come "Sur", con un capitale detenuto in maggioranza dal colosso francese Crédit Mobilier. Tra le opere d'arte più importanti ricordiamo il Puente del Hacho, con struttura a traliccio metallico progettata dallo studio di Gustave Eiffel, e la monumentale stazione di Almería.
Schema della linea ferroviaria Linares-Almería e dei principali raccordi e teleferiche per il trasporto del minerale ferroso.
La ferrovia raccoglieva il minerale dai principali giacimenti della zona: due ferrovie a scartamento ridotto collegavano la stazioni Lacalahorra-Ferreira con le miniere di Alquife, e la stazione di Huéneja-Dolar con le miniere di Jerez del Marquesado. A Huéneja arrivava anche la teleferica dalla miniera di Las Piletas. Altre teleferiche collegavano i giacimenti di Beires alla stazione di Doña María de Ocaña e quelli di Nacimiento alla omonima stazione. Da Gérgal, lato Linares, partiva una diramazione per la stazione di Gérgal Pueblo (scalo Cruz de Mayo), dove arrivava la teleferica dai giacimenti a Nord del paese (Las Aneas, Portocarrero). Nella stazione di Fuente Santa, in mezzo al deserto di Tabernas, veniva caricato il minerale delle miniere di Olula de Castro.
Dato il valore relativamente basso del minerale estratto, l'efficienza nel trasporto giocava un ruolo fondamentale nel garantire la redditività delle imprese minerarie. Questo portò, nel corso degli anni, a dotare la ferrovia di soluzioni ingegneristiche all'avanguardia. Uno dei primi problemi da affrontare era il trasbordo del minerale dai treni alle navi, operazione lenta e laboriosa: caricare una nave da ottomila tonnellate poteva richiedere fino a dieci giorni.
Per abbattere i costi di trasbordo, la britannica Alquife Mines and Railway Company pensò di realizzare l'innovativo pontile che gli almeriensi chiamarono "Cable Inglés", letteralmente "Cavo Inglese", termine un po' improprio perché richiamava il cavo delle teleferiche, ma in realtà questo era un pontile ferroviario.
Funzionava così: arrivati nella stazione di Almería, a otto metri sul livello del mare, i carri tramoggia carichi di minerale ferroso venivano spinti su una rampa fino ad una quota di venti metri. La rampa, lunga circa 380 metri, aveva un percorso a esse, dal momento che il molo non era in asse con la stazione; nella prima parte era costituita da archi in muratura, mentre la parte più alta aveva una struttura a traliccio metallico. Quasi tutta a binario unico, negli ultimi settanta metri passava a quattro binari, grazie a tre deviatoi simmetrici.
La parte bassa del viadotto che conduce al Cable Inglés, aveva una struttura ad archi in muratura. Nella foto se ne vedono i primi quattro, preceduti dalla campata con struttura metallica di un sottopasso stradale.
Questa scultura di marmo abbellisce i giardinetti creati di fianco al Cable Inglés durante la riqualificazione urbanistica dell'area.
Alla fine della rampa si trovava il molo vero e proprio che, come accennato in precedenza, aveva il piano del ferro a circa venti metri sul livello del mare, era lungo centodieci metri ed ospitava quattro binari a scartamento iberico. Sotto i binari, venti tramogge per ciascun lato del pontile convogliavano il minerale scaricato dai carri verso altrettanti scivoli e da qui direttamente nella stiva delle navi. Grazie a questo sistema si poteva caricare una nave da duemila tonnellate in sole dieci ore, venti volte più rapidamente che con i vecchi sistemi. Non era il primo molo di questo tipo sulla costa mediterranea, ma certamente era il più grande e sofisticato del suo genere.
Il Cable Inglés cominciò ad essere costruito nel 1900, venne inaugurato nel 1905 e restò in attività fino al 1973. A quell'epoca la popolazione aveva iniziato a protestare contro il rumore e le nuvole di polvere di ferro sollevate da questo sistema di scarico; inoltre la sua ingombrante presenza ostacolava i piani di sviluppo urbano verso sud (vedendo gli scempi edilizi compiuti a quei tempi, possiamo dire che forse è stato meglio così). Nonostante l'iniziale tentazione di abbatterlo, ha resistito fino ai giorni nostri ed anzi è ormai diventato un'icona della città. Tra poco partiranno i lavori per convertirlo in una terrazza panoramica, cercando di preservarne gli aspetti caratteristici, come i binari.
All'ombra del Cable Inglés, sui raccordi ormai smantellati del porto di Almería, operava questa locomotiva Diesel da manovra Deutz nº9528.
La locomotiva trifase Nº3 della Compañía de los Caminos de Hierro del Sur de España, poi passata a RENFE. È l'unica sopravvissuta di un gruppo di sette unità costruite tra il 1907 e il 1923 dalla Brown Boveri & Cie. Attualmente è esposta al Museo del Ferrocarril di Madrid Delicias.
Nel 1912 un'altra innovazione permise di accelerare il trasporto del ferro. Il tratto di ferrovia tra le stazioni di Santa Fe e Gérgal presentava livellette del ventisette per mille che rallentavano i treni di carri vuoti che dal porto dovevano risalire alle miniere. Su una linea a binario unico, questo causava una costante congestione. Per porre rimedio al problema, la linea tra le due stazioni venne elettrificata in corrente alternata trifase a 25 Hz e 6000 Volt, un sistema per l'epoca all'avanguardia e simile a quelli utilizzati sulle linee di montagna in Svizzera e Italia. La trazione dei convogli venne affidata a sette motrici Brown-Boveri, una delle quali è conservata nel museo ferroviario di Madrid Delicias. Nel 1918 l'elettrificazione venne estesa ai tratti da Gador a Santa Fe e da Gérgal a Nacimiento, anch'essi caratterizzati da forti pendenze.
In questa bellissima mappa altimetrica della rete ferroviaria spagnola, esposta al Museo del Ferrocarril di Madrid Delicias, si apprezza l'impressionante pendenza del tratto Almería - Gérgal, evidenziato in rosso. Questo tratto fu il primo ad essere elettrificato in Spagna e l'unico con sistema trifase.
Nel 1963 il trifase arrivò a Almería, ma era il canto del cigno: le nuove locomotive elettriche della società svizzera Sécheron si dimostrarono poco adatte alla trazione dei treni passeggeri, mentre le vecchie Brown-Boveri, con cinquant'anni di servizio sulle spalle, cadevano ormai a pezzi. Il trifase in Svizzera era scomparso nel 1916, mentre in Italia era ormai relegato a poche linee secondarie (sarebbe scomparso del tutto nel 1976). Nel 1966 RENFE passò alla trazione diesel e smantellò l'elettrificazione sulla linea.
Le locomotive trifase Brown-Boveri viaggiavano normalmente in coppia, come mostra questo modellino esposto nel museo di Madrid Delicias.
Negli anni ottanta venne elettrificato in corrente continua a 3000V il tratto compreso tra Hueneja-Dolar (dove arrivava il raccordo delle miniere di Alquife) ed Almería; inoltre venne aperta una variante di tracciato tra Doña María-Ocaña e Gérgal che permetteva di evitare le livellette del tracciato originale.
Cable Inglés e, subito dietro, Cable Francés visti dalle torri dell'Alcazaba, l'antica fortezza araba che domina Almería.
Nel 1918 la compagnia Bairds Mining, che gestiva l'estrazione dalle miniere di Jerez del Marquesado, cominciò a costruzione di un secondo molo per il carico di minerale nel porto di Almería, dal momento che la concorrente Alquife Mines non le permetteva l'utilizzo del Cable Inglés. Questa seconda struttura diverrà poi nota come Cable Francés dopo che l'attività mineraria fu ceduta dalla Bairds alla società francese Andaluza de Minas. Questo pontile ha una struttura assai più convenzionale in cemento armato; il caricamento del minerale sulle navi avveniva con un nastro trasportatore da un deposito sulla terraferma raccordato alla ferrovia attraverso un viadotto ad archi. L'intero complesso si può osservare bene in questa foto aerea del 1968.
Come abbiamo visto parlando del Cable Inglés, negli anni Settanta si decise di ridurre drasticamente il trasporto ed il deposito a cielo aperto di minerale ferroso nella zona urbana di Almería. Il raccordo ferroviario del Cable Francés venne allora smantellato e sostituito da un nastro trasportatore sotterraneo che congiungeva il pontile con un silo situato di fianco alla stazione. Questo enorme edificio (era lungo circa duecento metri) si guadagnò il soprannome di "Toblerone" per via del suo caratteristico tetto a capriata coperto lamiere di ferro. Questo sistema rimase in esercizio fino al 1996, anno in cui cessò definitivamente lo sfruttamento delle miniere di ferro urcitane.
Il Toblerone venne abbattuto nel 2013; quando ho visitato la città nell'estate del 2018 l'area in cui sorgeva non era stata ancora riedificata. Per il Cable Francés è previsto un intervento di consolidamento ed un riuso come attrazione turistica.
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