Nel 2013 ricorrono i cento anni dall'apertura della linea ferroviaria del Lötschberg, una delle più importanti e affascinanti della Svizzera. La società BLS, che esercisce la linea, ha organizzato per l'occasione una serie di eventi, culminata con la grande "Südrampenfest" del 7-8 settembre 2013.
Il tracciato storico della linea, poco utilizzato dopo l'apertura del tunnel di base, è tornato per un giorno protagonista: ben quattro convogli storici hanno fatto la spola tra Brig e Goppenstein, consentendo ai visitatori di visitare le pittoresche stazioni della rampa sud del Lötschberg e fornendo agli appassionati innumerevoli spunti fotografici.
Grande la festa nelle stazioni lungo la linea, con esposizione di rotabili storici, stand gastronomici e aree gioco per i più piccoli. Un evento molto ben organizzato, insomma, che ha visto una grande partecipazione tra la popolazione locale, oltre che tra gli appassionati.
Il primo dei quattro convogli storici partecipanti alla manifestazione è composto dalla locomotiva Ae 6/8 nº 205, con quattro carrozze d'epoca della BLS. Sebbene prodotte in un numero limitato di esemplari, le Ae 6/8 sono tra le più famose locomotive della BLS. Un prima prima serie di quattro macchine, numerate da 201 a 204, viene costruita negli anni Venti dalla Breda, con parte elettrica della SAAS. Alla fine degli anni Trenta comincia la consegna di altre quattro unità, numerate da 205 a 208, costruite dalla SLM migliorando il progetto originale.
Con un peso di oltre 140 tonnellate ed una potenza oraria di quasi 6000 cavalli distribuita su sei assi, queste locomotive sono state per anni le più potenti della flotta, e ad esse venivano assegnati i servizi più impegnativi sulla linea del Lötschberg e del Sempione. Le locomotive 205 e 208 sono ancora atte e vengono ora impiegate per treni storici.
Dopo aver manovrato all'interno della galleria di valico del Lötschberg, la Ae 6/8 205 si porta sul terzo binario della stazione di Goppenstein.
Il convoglio storico con in testa la Ae 6/8 205 è pronto a partire da Goppenstein alla volta di Brig.
La Ae 6/8 205 con il suo convoglio storico, pronta a ripartire verso Goppenstein dopo una sosta nella piccola stazione di Lalden.
Il secondo convoglio storico ci ripropone un'altra vecchia gloria della BLS: la locomotiva Ae 4/4 251. Al suo seguito due rimorchiate intermedie ed una carrozza pilota, in modo da rendere la composizione reversibile.
Entrate in servizio a cavallo tra gli anni Quaranta e Cinquanta, le otto Ae 4/4 sono locomotive di elevata potenza (4000 cavalli), ma di dimensioni ridotte rispetto alle Ae 6/8. I rodiggio è Bo'Bo', con quattro motori di trazione. Dalle Ae 4/4 sarebbero poi derivate le onnipresenti Re 4/4.
Degli otto esemplari costruiti, ben quattro sono stati convertiti in locomotive articolate Ae 8/8; gli altri sono stati accantonati nei primi anni Duemila, eccetto la 251, considerata rotabile storico.
L'orologio della stazione di Goppenstein segna le undici e dieci, e la Ae 4/4 251 parte in direzione Sud. Sullo sfondo la vetta dell'Hockenhorn, che domina il passo del Lötschberg.
La Ae 4/4 sembra quasi spingere verso il cielo il treno storico, lungo il tratto di linea a monte della stazione di Hohtenn.
Passiamo la terzo convoglio storico, affidato all'elettromotrice Be 4/4 761 in colorazione a due toni di verde, con due rimorchiate ed una carrozza pilota. Le tre Be 4/4 risalgono agli anni Cinquanta, ed hanno prestato servizio sulle ferrovie Bern - Neuchâtel (BN) e Gürbetal - Bern - Schwarzenburg (GBS). Nel 1997, dopo l'operazione di fusione societaria, sono entrate nel parco rotabili della BLS. La 761 è preservata come rotabile storico.
Sebbene non faccia parte del parco rotabili della BLS, ma piuttosto delle FFS, la storica elettromotrice RAe 4/8 "Rote Pfeil" (Freccia Rossa) è stata forse il mezzo più ammirato della manifestazione. La linea inconfondibile e il colore acceso hanno attratto l'attenzione anche dei meno esperti.
Le "frecce rosse" delle ferrovie svizzere sono una famiglia di automotrici leggere costruite negli anni Trenta in un numero limitato di esemplari (due del gruppo CLm 2/4, sette CLe 2/4 e una Re 4/8). Sono progettate per servizi sulle linee secondarie, dove l'impiego di materiale ordinario sarebbe antieconomico.
La Re 4/8 301 è l'ultima freccia rossa ad entrare in servizio. Pur mantenendo l'inconfondibile linea con cofani frontali, e la colorazione rossa, si distingue dalle altre perché è un complesso articolato a due casse. È anche la più veloce, potendo raggiungere i 150 km/h.
Nel 1946 questa elettromotrice vive il suo momento di gloria: viene infatti scelta per gli spostamenti di Winston Churchill durante la sua visita in Svizzera, guadagnandosi il soprannome di "Churchill Pfeil", la freccia di Churchill.
Riclassificata negli anni successivi come RBe 4/8 651, ed infine come RAe 4/8 1021, viene utilizzata per effettuare treni speciali e servizi charter di prestigio.
La "Freccia Rossa" RAe 4/8 1021 delle SBB in transito nella stazione di Ausserberg, sulla rampa sud del Lötschberg. Durante la manifestazione, questo rotabile effettuava servizi senza fermate intermedie tra Brig e Goppenstein.
La "Freccia di Churchill" RAe 4/8 1021 affronta un tratto in curva presso la fermata di Eggerberg. In coda al convoglio la Re 4/4 184 della BLS.
Alla manifestazione ha fatto la sua comparsa anche un treno speciale dell'associazione Swisstrain, affidato alle locomotive Ae 6/8 208 e Ae 4/7 10997. Della prima abbiamo già parlato, si tratta della gemella della Ae 6/8 205. Il gruppo Ae 4/7 delle Ferrovie Federali Svizzere risale invece agli anni Venti, ed è famoso soprattutto per l'utilizzo del sistema di trasmissione Buchli. Queste locomotive si caratterizzano per una forte asimmetria: gli organi di trasmissione sono concentrati su un lato, mentre sull'altro è visibile la serpentina di raffreddamento del trasformatore; anche la parte anteriore differisce da quella posteriore, per via del rodiggio 1'Do2'.
Con una potenza di 3000 cavalli, ed una velocità massima di 100 km/h, vengono impiegate inizialmente per treni veloci; successivamente, con l'introduzione in servizio delle varie serie di Re 4/4, saranno relegati a treni regionali o a treni merci leggeri. Resteranno in servizio fino al 1995.
Nella piccola stazione di Ausserberg era possibile ammirare una delle locomotive più imponenti della BLS: si tratta della Ae 8/8 273. Negli anni Cinquanta l'aumento del traffico merci obbliga la BLS a utilizzare le Ae 4/4 quasi sempre in doppia trazione. Da qui l'idea di creare una super-locomotiva accoppiando permanentemente due Ae 4/4.
La Ae 8/8, soprannominata "Muni" (torello), viene prodotta in cinque esemplari, numerati da 271 a 275. I primi tre sono nuovi di fabbrica, gli ultimi due ricavati dalla conversione di quattro Ae 4/4. Restano in servizio fino agli anni Novanta, quando tre di esse vanno perdute per incidenti o guasti. Attualmente la 273 è preservata come mezzo storico, mentre la 275 è utilizzata come fonte di parti di ricambio per la 273 e per la Ae 4/4 251.
Particolare dell'invertitore elettromeccanico di un motore della Ae 8/8 273. Il dispositivo è nella posizione di marcia avanti (vorwärts); a destra si nota la tacca della frenatura elettrica (bremsen).
Il banco della Ae 8/8 273. Si nota, da sinistra a destra: la leva dell'invertitore (V: Vorwärts, avanti; R: Rückwärts, indietro), il controller a timone per la regolazione della tensione ai motori di trazione, interruttori degli apparati ausiliari e delle sabbiere, freno moderabile e freno continuo.
Sul fianco delle Ae 8/8 sono presenti gli stemmi dei due cantoni collegati dalla ferrovia del Lötschberg: Vallese (a sinistra) e Berna (a destra).
Altra presenza eccezionale è l'elegante elettromotrice BCFe 4/6 736 "Blauer Pfeil" della Berne - Neuchâtel (BN), ferrovia confluita nella BLS AG nel 1997.
Il mezzo fa parte di un gruppo di sole tre elettromotrici, costruite alla fine degli anni trenta per le ferrovie BLS e BN ed immatricolate come BCFZe 4/6 731, 736 e 737. Sono complessi a due casse collegate da un carrello Jacobs, una soluzione molto in voga all'epoca (si pensi al "Fliegender Hamburger" tedesco o agli elettrotreni italiani). Grazie a una potenza di 960 cavalli, la velocità massima tocca i 110 km/h.
Dopo varie vicissitudini che l'hanno portata ad un passo dalla rottamazione, la 736 è stata recuperata e perfettamente restaurata proprio in occasione della festa dei cento anni della BLS.
L'elettromotrice storica BCFe 4/6 736, fresca di restauro, in esposizione nella stazione di Ausserberg.
Nella stazione di Lalden sono esposte quattro locomotive che, in un certo senso, permettono di ripercorrere la storia della trazione elettrica sulla ferrovia del Lötschberg.
La più vecchia è la Be 4/6 307, entrata in servizio nel 1920. Il governo svizzero, dopo i problemi di approvvigionamento di carbone verificatisi durante la guerra, aveva emanato un decreto per l'elettrificazione di parecchie linee secondarie. Il gruppo Be 4/6 nasce proprio per soddisfare questa esigenza, e infatti queste locomotive vengono soprannominate Dekretsmühlen (macchinari del decreto).
La cassa delle locomotive poggia su due semicarri articolati, ciascuno dei quali alloggia un asse portante e due assi motorizzati. Il rodiggio è quindi poco aggressivo e adatto all'impiego su linee con curve strette. Le settanta tonnellate di peso vengono inoltre ripartite su sei assi, consentendo l'utilizzo anche su linee con armamento leggero. La locomotiva è spinta da due motori elettrici, ciascuno dei quali aziona un asse cieco. La trasmissione dall'asse cieco agli assi motori avviene mediante una biella. È una soluzione robusta e meccanicamente semplice, anche se non consente di raggiungere velocità elevate, infatti questi mezzi non superano i 65 km/h.
Le diciassette unità prodotte vengono suddivise tra diverse società ferroviarie, tra cui BLS, GBS e BN. Come si nota dalla scritta sul pancone, la 307 apparteneva alla Erlenbach - Zweisimmen Bahn (EZB), ferrovia secondaria poi confluita nella BLS.
La Ce 4/6 307 EZB su un tronchino della stazione di Lalden. Si notino gli avancorpi e la trasmissione a bielle.
L'interno della cabina alta tensione della Ce 4/6 307. A sinistra si nota il ventilatore di raffreddamento, in basso a destra la copertura del motore di trazione, con il relativo interruttore elettromeccanico.
Il banco della Ce 4/6 307 è estremamente spartano: da sinistra a destra: leva dell'interruttore principale (Hauptschalter), leva di inversione di marcia, regolatore di velocità. In alto gli amperometri dei due motori di trazione (Triebmotor) e il voltmetro con la tensione di linea.
Negli anni Cinquanta, grazie al migliorato armamento, sei assi diventano superflui per una macchina leggera come la Ce 4/6. Dieci di queste locomotive vengono allora trasformate in Ce 4/4, mediante l'eliminazione degli assi portanti e degli avancorpi.
La Ce 4/4 312 esposta a Lalden, proviene dalla GBS, altra ferrovia poi confluita nella BLS.
La locomotiva Ce 4/4 312, ottenuta dalla conversione della Ce 4/6 312. Si nota l'eliminazione degli avancorpi e dell'asse portante.
Il meccanismo di trasmissione della Ce 4/4 312. Si vede al centro l'asse cieco azionato dal motore di trazione e la biella di accoppiamento delle ruote motrici.
Le Re 4/4 della BLS (ora designate Re 425) sono locomotive molto importanti da un punto di vista storico. Benché risalgano agli anni Sessanta, sono macchine molto avanzate per la loro epoca, tant'è vero che sono ancora in servizio attivo. Queste macchine rappresentano una evoluzione delle Ae 4/4, rispetto alle quali dispongono di una potenza superiore del 30%: oltre 6700 cavalli.
Un aspetto importante della loro progettazione è l'utilizzo di un raddrizzatore a semiconduttori, che consente di alimentare i motori di trazione in corrente continua. Nelle locomotive precedenti, i motori venivano alimentati direttamente dal secondario del trasformatore, quindi con corrente alternata, comportando una perdita di efficienza. La frequenza della rete di elettrificazione Svizzera era stata fissata a soli 16⅔ Hz proprio per limitare le perdite; tuttavia su tratte particolarmente acclivi come quelle della BLS, i motori risentivano di questa inefficienza.
Negli anni Cinquanta, con la sperimentazione in Francia dell'elettrificazione a 50 Hz, si moltiplicano gli sforzi per costruire raddrizzatori di corrente adatti all'impiego sulle locomotive: la BB 8051 e le BB 12000 delle SNCF usano raddrizzatori al mercurio; le Re 4/4 della BLS sono state invece tra le prime ad utilizzare componenti allo stato solido, i tiristori.
Durante la manifestazione si può visitare l'interno la Re 4/4 185 "Lalden".
Banco della locomotiva Re 4/4 185 della BLS. Comandi e controlli si sono moltiplicati rispetto alle più vecchie Ce 4/6, tuttavia si nota ancora il controller a timone per la velocità.
Cabina Alta Tensione della Re 4/4 185. Confrontandola con l'interno della Ae 8/8 o della Ce 4/6 si nota di quanto sia aumentata la densità di dispositivi e componenti.
Terzetto di locomotive pronte alla partenza dal Lalden: in primo piano la Re 4/4 185, poi la Ce 4/4 312 ed infine la Ce 4/6 307.
Il parco mezzi della BLS, specialmente di BLS Cargo, è stato modernizzato negli ultimi anni con l'introduzione delle Re 465, Re 485 e Re 486. In queste macchine i tradizionali motori di trazione con collettori a spazzole sono stati sostituiti con motori asincroni trifase, molto più silenziosi e di facile manutenzione; il circuito di trazione è elettronico, e consente di regolare tensione e frequenza della corrente in ingresso ai motori.
Un ulteriore passo in questa direzione è l'acquisto delle nuove locomotive del gruppo 187. Costruite della Bombardier, hanno a bordo anche un "last mile Diesel", un piccolo generatore elettrico che consente di effettuare manovre anche in scali non elettrificati. A Lalden è esposta la 187.002, nuova fiammante e con tanto di livrea "Die Alpinisten".
La nuovissima 187.002 di BLS Cargo in esposizione nella stazione di Lalden. La linea del frontale è stata rivisitata rispetto alle locomotive Bombardier TRAXX della generazione precedente, come le Re 185.
Nuova variazione della livrea "Die Alpinisten" sulla fiancata della locomotiva 187.002 di BLS Cargo. Notare sulla sinistra il tappo del serbatoio di gasolio del motore ausiliario.
Il futuristico banco di manovra della 187.002. L'utilizzo dell'elettronica ha consentito di rendere più ergonomica la strumentazione, e il banco ha un aspetto più ordinato e razionale rispetto a quello delle vecchie locomotive con comandi analogici.
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