Milano Porta Ticinese - Vigevano

Intorno al 1870 si decide di creare un collegamento tra Milano e Mortara, importante nodo della rete ferroviaria piemontese. Da Mortara passa infatti la linea Alessandria - Arona, considerata di importanza strategica per il traffico merci tra Genova e il Nord Europa. Con questo allacciamento si crea dunque un itinerario alternativo tra Milano e Genova, via Torreberetti, Alessandria e Arquata Scrivia.

La Milano - Vigevano, prima tratta della linea per Mortara, viene inaugurata nel 1870 e corre parallela al Naviglio Grande. Arrivata nella zona della Darsena, la linea curva a Nord; proprio in questo punto, vicinissimo alle mura cittadine e alla conca di Viarenna, viene costruita la stazione di Milano Porta Ticinese, successivamente ribattezzata Porta Genova.

Superata Porta Genova, il tracciato curva verso Nord-Est; all'altezza della strada per Magenta (l'attuale Corso Vercelli) comincia un lungo rettifilo che taglia Corso Sempione e Via Cenisio per poi innestarsi sulla Torino - Milano, con un triangolo con ai vertici il bivio Vigevano, il bivio Ghisolfa e il bivio Simonetta.

Negli anni successivi vengono aperte due importantissime linee internazionali: quella del Frejus (1871) e quella del Gottardo (1882); contemporaneamente nel triangolo Milano-Varese-Como le industrie vanno sviluppandosi a ritmi sempre più sostenuti. La concomitanza di questi due fattori fa esplodere il volume del traffico merci su rotaia, spingendo alla creazione del grande scalo merci di Porta Sempione, costruito proprio sulla Milano-Vigevano, tra il bivio Simonetta e la stazione di Porta Genova.

La scelta del luogo non è casuale, infatti dove servire le fabbriche che stanno sorgendo numerose nella zona del Portello. La grande stazione di Porta Sempione apre i battenti nel 1883, permettendo di decongestionare Porta Garibaldi.

Che cosa ne resta

All'epoca della sua costruzione, Porta Sempione si trova all'estrema periferia di Milano; tuttavia la rapida espansione della città la farà finire nel bel mezzo del tessuto urbano, creando una situazione alquanto problematica. Intorno al 1930 si decide di dismettere l'intera linea ferroviaria tra il bivio Vigevano e Porta Genova, e dio radere al suolo lo scalo Sempione. Inutile dire che, anche in questo caso, la ferrovia ha lasciato la sua inequivocabile impronta sul reticolo viario milanese.

Cartina alla mano, possiamo vedere che, a Nord di Porta Genova, si trova Via Orserolo, il cui andamento curvo segue quello dei vecchi binari; i giardini di Via Solari sono ricavati dalla vecchia sede ferroviaria dismessa; proseguendo ancora verso Nord, possiamo notare che le vie Dezza e Cimarosa presentano un larghissimo spartitraffico centrale: qui un tempo passavano i treni.

Tracciato originale, ancora in uso
Tracciato originale, dismesso

Il tracciato della vecchia linea per Vigevano, tra San Cristoforo e lo Scalo Sempione.

Tracciato originale, ancora in uso
Tracciato originale, dismesso

L'area dell'ex scalo di Porta Sempione e la linea per il Bivio Vigevano.

Oltrepassato Corso Vercelli, si nota una vasta area scarsamente edificata, che comprende il piazzale Pagano, i grandi giardini di Via Pallavicino, e gli isolati tra Via Savoia Cavalleria e Via Nievo, delimitati dai binari delle Ferrovie Nord. Proprio su quest'area sorgeva lo scalo di Porta Sempione.

A Nord-Est del vecchio scalo troviamo un asse viario con un orientamento anomalo rispetto alle strade circostanti: ci riferiamo all'ultimo tratto di Via Ferruccio, e alle vie Mussi, Fratelli Induno, e Borgese. Questo era il rettilineo che portava al bivio Vigevano.

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